È partito il G20 delle spiagge a Jesolo: si punta al riconoscimento dello status di città balneare
Al centro delle prime tavole rotonde la discussione sui pilastri dello sviluppo: responsabilità, sostenibilità e l'innovazione
Si è aperto mercoledì mattina al centro congressi Kursaal di Jesolo il G20 delle spiagge, il summit delle più importanti località balneari d'Italia. A guidare la discussione l'obiettivo di confrontarsi sullo sviluppo strategico delle spiagge più visitate del Paese tracciando progettualità all'insegna della sostenibilità e dell'innovazione nel corso delle 12 tavole rotonde programmate. All'evento partecipano i rappresentanti dell'intera costa veneta con Jesolo, Bibione, Cavallino Treporti, Caorle, Chioggia, Rosolina, le friulane Lignano Sabbiadoro e Grado, la riviera romagnola con Riccione, la Campania con Sorrento e Forio, Castiglione della Pescaia, Bibbona e Viareggio per la Toscana, la Sardegna con i comuni di Alghero e Arzachena e la Sicilia con Taormina.
Nel recente rapporto del World Economic Forum dedicato alla competitività dei Paesi europei in ambito turistico, l'Italia guadagna l'ottavo posto in classifica. Se da un lato l'Italia è in cima alle classifiche per patrimonio naturale e culturale, dall'altro scivola a picco quando si parla di priorità fissate dal governo in relazione al comparto. Ostacoli che i relatori del G20 hanno affrontato partendo dalla questione ambientale con la relativa difesa delle risorse presenti. Lotta all'erosione, mobilità sostenibile e accessibilità sono questioni che se trascurate rischiano di rendere meno attrattive le località. L'esperienza della pandemia ha definito poi nuove esigenze e nuove richieste da parte degli ospiti, che cercano spazi adeguati e città capaci di garantire per la loro stessa conformazione il massimo della sicurezza.
«I principali indicatori settoriali consegnano al 2020 l'appellativo di annus horribilis, ma gli attuali trend positivi, oltre a suggerire una generale ripresa, creano l'occasioneper ridisegnare il paradigma di sviluppo da destinare al futuro del turismo secondo un'ottica sempre più orientata alla sostenibilità e alla valorizzazione sinergica delle potenzialità di ciascun territorio – spiega il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia -. Il comparto in Veneto, grazie anche alla vocazione balneare vantata dal territorio, è un volano per la crescita economica e occupazionale, la cui centralità si riassume nel 10% del Pil regionale annuo. Sapremo dare risposte coese a esigenze e problematiche comuni: da soli si può andare lontani, ma è solo assieme che si fa più strada».
«Abbiamo avuto un luglio e un agosto veramente importanti, addirittura un agosto con tassi di occupazione oltre il 98% in alcuni casi, penso ad esempio alla costa veneta, al lago di Garda o alle località di montagna. Molti dicevano che la ripresa ci sarebbe stata nel 2024, invece già oggi abbiamo visto che è possibile. Dobbiamo puntare a creare sempre nuovi prodotti e a valorizzare le nostre destinazioni – dice l'assessore al Turismo della Regione Federico Caner -. Dobbiamo dire che questo è il primo grande appuntamento di caratura internazionale dedicato al turismo post Covid. Oggi siamo qui con oltre venti città balneari che presentano un progetto di legge sul riconoscimento della loro specificità, che ovviamente ci trova concordi».
«L’anno scorso eravamo in piena pandemia, quindi l’edizione di Vieste è stata un po’ sottotono. Quest’anno, visti i partecipanti e la presenza di tutte le località balneari, lanciamo sicuramente un messaggio importante di speranza per il futuro e il ritorno alla normalità – commenta il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia -. Tra i tanti argomenti che affronteremo il più importante è sicuramente quello di cercare di ottenere il riconoscimento dello status di città balneare. Abbiamo predisposto con i nostri consulenti una bozza, che è una buona base per partire: abbiamo assolutamente la necessità di essere riconosciuti, nei periodi estivi di alta affluenza turistica, come grande città. Cito l’esempio di Jesolo, di cui conosco i numeri - ha concluso -: abbiamo 26 mila abitanti, ma le presenze giornaliere in estate arrivano a mezzo milione, come gli abitanti di una grande città. Dobbiamo assolutamente insistere, e credo che a breve ci riusciremo».