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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Gallerie dell’Accademia: inaugurato il nuovo percorso espositivo lungo la loggia palladiana

Brugnaro: «Orgogliosi di questa istituzione culturale cittadina»

Trecentodiciassette metri quadrati di sale ripensate nel loro percorso espositivo, 554 metri quadri di pareti riallestite, 50 opere riesposte o esposte per la prima volta: alcune veri e propri capolavori, altre provenienti dai depositi o restaurate ex novo. È stato inaugurato questa mattina un inedito percorso espositivo alle Gallerie dell’Accademia di Venezia, che amplia il panorama della pittura veneta del Cinquecento con l’apertura di sei nuove sale lungo la loggia palladiana, lo spazio realizzato su progetto di Andrea Palladio, nel 1560.

Riaperta al pubblico nell’aprile del 2021, dopo un restauro di due anni, la loggia ospita ora 50 opere d’arte, che raccontano un periodo importante dell’arte veneta e italiana, che va dai primi decenni del Cinquecento fino ai primi anni del Seicento. «Dipinti che raccontano la storia di questa città – ha sottolineato il direttore delle Gallerie dell’Accademia, Giulio Manieri Elia - con una connessione molto forte alla storia dell’arte di Venezia. Con questi nuovi ambienti concludiamo l’allestimento dell’intera sezione del Rinascimento. Un ulteriore passo – ha aggiunto - nel completo ripensamento espositivo delle Gallerie».

Nel corridoio della loggia trova spazio una lunga teoria di dipinti di Bonifacio de’ Pitati, artista veronese che nel corso del ‘500 diresse una delle più affermate botteghe veneziane del tempo. La prima sala che si affaccia sulla loggia è dedicata a Savoldo, Romanino, Moretto, protagonisti del Rinascimento tra Venezia, Bergamo e Brescia, ma anche al veneziano Lorenzo Lotto con il dipinto “Ritratto di giovane gentiluomo”. Per la prima volta nella storia delle Gallerie viene dedicato un intero spazio alla produzione di Jacopo Bassano e della sua bottega, nelle due sale successive, con opere come l’Ecce homo e il Riposo dalla Fuga in Egitto, mai esposti prima d’ora, o il Miracolo dell’acqua in prestito dal Castello Reale di Varsavia. Le ultime due sale del percorso (XV e XVI) offrono un’esemplificazione del panorama artistico lagunare di tardo Cinquecento e primo Seicento, dominato dalla rielaborazione della grande tradizione cinquecentesca di Tiziano, Veronese, Tintoretto, di cui si fanno principali interpreti Palma il Giovane e Padovanino.

«Le Gallerie dell’Accademia continuano a dimostrare il loro impegno nello sviluppo di nuovi percorsi espositivi. Siamo molto orgogliosi di questa Istituzione culturale cittadina - ha sottolineato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro -. Nel portare i saluti del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che sta seguendo con molta attenzione tutte le dinamiche veneziane e di questo gliene siamo grati, grazie a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo traguardo, dimostrazione di progetti effettivamente realizzati e non solamente annunciati».

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