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Genitori preoccupati per le prime classi alla Diaz, Romor: «C'è la nostra attenzione»

Le famiglie chiedono al più presto un incontro per ottenere l'organizzazione a tempo pieno e a modulo. Doppia interrogazione del Pd con la capogruppo Monica Sambo a chiedere l'impegno dell'amministrazione

Alcune famiglie a febbraio scorso inviarono una lettera all'assessore alle Politiche educative del Comune Paolo Romor preoccupate per la formazione delle classi prime alla scuola primaria Armando Diaz di Venezia. Chiedevano una deroga al limite minimo di alunni previsto, senza il quale la classe non può essere formata e le famiglie devono guardare ad altre scuole per iscrivere i loro figli spesso modificando il programma quotidiano di vita famigliare.

La richiesta

La lettera i genitori la mandarono anche al ministero dell’Istruzione, alla Regione Veneto e all’Ufficio scolastico regionale, chiedendo una deroga per ottenere alla Diaz due gruppi classe con gli alunni iscritti e, quindi, una classe a modulo e una a tempo pieno. In alternativa proponevano un’una unica classe di 21 alunni organizzata, però, in modo da garantire al suo interno sia tempo pieno che modulo. Il Pd presentò a sua volta una interrogazione per sapere se il sindaco intendesse sostenere la richiesta dei genitori.

Tempo pieno e modulo

Gli eventi che hanno poi travolto la vita del Paese hanno pesato anche sulla definizione del futuro anno scolastico e sull’organizzazione delle scuole. Nei giorni scorsi, le famiglie della scuola Diaz hanno inviato una nuova lettera all’assessore alle Politiche Educative del Comune Romor, informando di aver ricevuto una missiva dal dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo statale Francesco Morosini, con cui è stato comunicato loro l’elenco dei nomi dei 26 bambini iscritti alle classi prime della scuola Diaz, priva però di qualsiasi altra informazione in riferimento al numero di sezioni (1 o 2) e alla tipologia oraria (tempo pieno o modulo).

«I genitori sono preoccupati», scrive Monica Sambo capogruppo Pd in Consiglio comunale. «Chiedono di essere messi al corrente su come i propri figli dovranno affrontare questa importante e delicata fase e avere il tempo di organizzare la vita famigliare in funzione dell’impegno scolastico dei bambini, ritenendo urgente la convocazione di un incontro con l’Istituto comprensivo», spiega Sambo, che nel frattempo deposita una nuova interrogazione chiedendo all’amministrazione se intenda programmare in tempi brevi un incontro con la dirigente dell’Istituto Morosini e impegnarsi per il raggiungimento di una soluzione che possa garantire le necessità di tempo pieno e modulo.

La risposta

«Pur rispettando la competenza della dirigenza scolastica e dell’ufficio scolastico territoriale, valutiamo positivamente le richieste formulate dai genitori - risponde l'assessore Romor - Le abbiamo anche formalmente appoggiate con mia pec del 2 marzo scorso indirizzata all’Ufficio scolastico territoriale per chiedere la formazione delle prime classi in deroga. Si tratta di richieste perfettamente coerenti con quanto abbiamo fatto in questi anni per le scuole di nostra competenza, cioè per le materne, dove abbiamo sempre operato salvaguardando la diffusione territoriale e mantenendo (anzi, ove possibile addirittura incrementando, vedi scuola d’Infanzia Sant’Elena) il numero delle sezioni. È una politica che abbiamo ritenuto indispensabile per il ruolo di presidio territoriale e di servizio di vicinanza ai cittadini tipico delle scuole. Tanto più nella peculiarità che caratterizza Venezia e a maggior ragione in un momento, quale quello attuale, in cui la suddivisione in più sezioni-classi è un elemento di per sé positivo».

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