Il disegnatore Disney Giorgio Cavazzano commenta Zerocalcare: «È il futuro del fumetto»
Il pensiero del fumettista veneziano, mano dietro a tantissime storie di Topolino e Paperino, su Strappare lungo i bordi e gli altri lavori di Michele Rech
Parlare con Giorgio Cavazzano è un po' come ritrovarsi all'improvviso in un mondo coloratissimo fatto di storie, di tratti di inchiostro che prendono vita su un foglio di carta e assumono le sembianze di paperi e topi. Una voce pacata, di chi è abituato a stare in silenzio per lavorare solo con l'immaginazione. Disegnatore, artista, mano dietro la creazione della maggior parte dei fumetti di Topolino e Paperino, Cavazzano si è sempre portato dentro la sua Venezia, città dove è nato, anche dopo averla abbandonata a 14 anni, ne ricorda le partite di calcio in calle alla Madonna dell'Orto, i suoni dei gabbiani, il freddo in casa d'inverno che costringeva suo padre a leggere con i guanti addosso, i mobili sollevati non appena la marea iniziava a salire e quel terribile odore di verze e cavolfiore del pranzo delle suore nella sua scuola elementare. «In qualsiasi parte del mondo mi trovo, dalla mia finestra vedo sempre Venezia» svela a Today Cavazzano mentre torna indietro nel tempo e riecheggia ricordi d'infanzia.
Una propensione per il disegno e una vena creativa sviluppata già dall'età di 12 anni quando Giorgio, allora poco più che bambino, inizia ad aiutare suo cugino, già disegnatore di fumetti, nell'inchiostrazione di alcuni suoi lavori, ma fu grazie a un fortuito incontro che quel bambino si aprirà la sua strada verso il lavoro che l'avrebbe reso famoso in tutto il mondo.
«Ricordo con estrema lucidità il momento in cui è nata la mia passione per il disegno - svela Cavazzano - Ero bambino, avevo la febbre, avevo circa 8-9 anni. Mio cugino venne a trovarmi con un pacco di foglio e una matita e mi disse: "disegna delle navi!" e io cominciai così. Sono ancora legato visivamente a quel pacco di foglio che scarabocchiavo così, anche un po' a caso e da cui posso dire che è nato tutto»
Oggi, a oltre 60 anni di carriera nel mondo del fumetto, innumerevoli storie disegnate di paperi, topi e supereroi per bambini, Giorgio Cavazzano si ferma un attimo a riflettere sul futuro del fumetto. E cosa vede? Zerocalcare.
«Zerocalcare è il futuro del fumetto»
«Se penso al futuro del fumetto mi viene in mente Zerocalcare - commenta Cavazzano. Mi piace molto, è un amico, ho appena visto il suo ultimo lavoro, Strappare Lungo i Bordi e mi è piaciuto molto ma Calcare mi piace sempre»
Il maestro del fumetto sottolinea come Michele Rech con la sua semplicità ed empatia abbia avuto la capacità di far tornare in auge uno stile narrativo che sembrava incompatibile con la modernità. Ed è così che il fumettista metà romano e metà francese viene eletto come rappresentante del futuro del fumetto (e il grande successo della sua nuova serie animata Netflix, prima nella top 10 Italia della piattaforma di streaming ne è una riprova).
«Zerocalcare sta seguendo un percorso molto bello e innovativo - continua Cavazzano - ovviamente il disegno oggi è diverso da quello dei miei tempi, si usano i tablet, io, invece, ho sempre usato la carta ma devo dire che i risultati del suo lavoro sono davvero incredibili e meritati»
Il fumetto di Topolino che ha fatto venire a Zerocalcare la voglia di disegnare
C'è un curioso aneddoto legato a Zerocalcare che Giorgio Cavazzano racconta con affetto pensando al ragazzo romano a cui ha passato il testimone di questo creativo mestiere. Riguarda un fumetto di Topolino disegnato dallo stesso Cavazzano che avrebbe fatto venire voglia di disegnare a Zerocalcare. Un'immagine, un disegno da cui tutto avrebbe avuto inizio.
«Zerocalcare spesso mi raccontava che la sua voglia di disegnare era nata grazie a una mia storia, Topolino e il mistero della voce spezzata. Era la storia di un rapimento, un’indagine di Topolino insieme Minnie ma a colpire Michele non è stata tanto la storia quanto un'immagine, la prima pagina di questo fumetto che aveva un inizio diverso dal classico disneyano: una macchina in primo piano sulla strada e i tratti decisi di una pioggia battente»
L'idea di realizzare una prima pagina di Topolino così, Cavazzano, l'aveva presa da una foto che aveva trovato, per caso, in un libro senza pensare che anni e anni dopo, un giovane appassionato di disegno avrebbe tratto ispirazione da lui per diventare, poi, quello che tutti, oggi, conosciamo come Zerocalcare.