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Anche a Venezia celebrata la Giornata delle vittime innocenti delle mafie

Celebrazioni a Ca' Foscari e a Dolo, il ricordo delle vittime è vivo

L'università Ca' Foscari di Venezia ha ricordato oggi, nella Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, Cristina Pavesi e Alvise Marotta, consegnando gli attestati di studi alla loro memoria.

«Cristina, vittima immolata per una ragione di Stato»

Cristina fu uccisa dalla bomba piazzata dalla Mala del Brenta sulla linea ferroviaria Milano - Venezia il 13 dicembre 1990. Cristina era allora iscritta al corso di Laurea in Lettere di Ca’ Foscari e stava ritornando a casa dopo una giornata trascorsa all’università. A distanza di più di 30 anni l’Ateneo l’ha ricordata con una commemorazione alla presenza della prorettrice alla didattica Luisa Bienati, della professoressa Sara de Vido, del sindaco di Campolongo Maggiore Mattia Gastaldi e della famiglia per la quale è intervenuta la zia, Michela Pavesi. «Cristina è una vittima senza giustizia, i responsabili hanno avuto solo tre mesi di carcere per la sua uccisione - ha detto la zia -. È una vittima immolata per una ragione di Stato per cui è importante la memoria e l'impegno. La fatica è tanta, il dolore tantissimo. Ogni volta che parlo di lei mi si stringe il cuore. l murale in memoria di Cristina e di Francesco Saverio Pavone è stato sporcato. Penso a quei ragazzi che hanno compiuto quel gesto, vorrei incontrarli e guardarli negli occhi e capire il perché di quel gesto. Noi tutti possiamo decidere di essere cittadini onesti con il nostro impegno continuo».

Alvise, la consegna del diploma di laurea

Nel corso della cerimonia è stato anche consegnato il diploma di laurea in memoria dello studente Alvise Marotta a distanza di 20 anni dalla scomparsa. Il padre Umberto aveva sottoposto una richiesta di riconoscimento postumo del percorso di Alvise, che aveva ultimato tutti gli esami e presentato la tesi di laurea. Umberto Marotta fu tra i fondatori negli anni ’80 della ALEA e poi dell’ALUC nei primi anni ‘90, antesignana dell’Associazione Alumni e tanto attivo nell’impegno sociale (fondatore anche della Fondazione AlMa). «È in circostanze come queste - ha affermato Bruno Bernardi, relatore di tesi di Alvise - che riscopriamo che quella universitaria è una comunità. Quando l'università si inserisce in un flusso di questo tipo ci conferma di essere una parte propulsiva del nostro vivere insieme».

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«Le istituzioni primo fronte contro l’illegalità e le mafie»

E anche a Dolo è stata una giornata di celebrazioni, organizzate dall’associazione Libera e dal Centro di documentazione e inchiesta sulla criminalità organizzata del Veneto. «E’ importante - ha detto Albino Pesce, consigliere delegato alla Legalità del Comune di Mira - dare  un segnale concreto ai cittadini sull’importanza del valore della legalità, per dimostrare concretamente che le istituzioni devono essere il primo fronte contro l’illegalità e le mafie. Chi rappresenta le istituzioni deve mettersi dalla parte dei cittadini in questa battaglia, dando l’esempio». Due, nel corso del 2021, le iniziative attuate dal Comune di Mitra: il centro di documentazione e inchiesta sulla criminalità organizzata del Veneto, con sede a Dolo ha creato e messo in rete quattro podcast sulla mala del Brenta; inoltre c'è stata l'adesione ad Avviso Pubblico, la rete degli enti locali che concretamente si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile.

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