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Brugnaro nel giorno della Memoria: «Non avvengano mai più quegli orrori»

Il sindaco di Venezia ha aperto la cerimonia cittadina per il Giorno della Memoria 2021, che si è svolta domenica mattina al Teatro La Fenice

«La memoria delle vittime innocenti di quelle atrocità è patrimonio dell’intera nazione: va onorata, preservata e trasmessa alle nuove generazioni perché non avvengano mai più quegli orrori». Con queste parole il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha aperto la Cerimonia cittadina per il Giorno della Memoria 2021, che si è svolta questa mattina al Teatro La Fenice. Al video messaggio del primo cittadino sono seguiti gli interventi del presidente della Comunità Ebraica di Venezia, Paolo Gnignati e del Sovrintendente del Teatro La Fenice, Fortunato Ortombina. Presente la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, che ha portato i saluti dell'Amministrazione.

Le parole di Brugnaro

«Siamo chiamati non soltanto a ricordare coloro che sono stati perseguitati, uccisi e trattati in modo disumano, ma abbiamo il dovere di smuovere le nostre coscienze e saper far “Memoria” del male che uomini sono stati in grado di generare verso altri uomini» ha detto il primo cittadino ricordando la data del 27 gennaio 1945, quando le truppe dell'Armata Rossa, in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Richiamando il discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella cerimonia dello scorso anno, il sindaco ha aggiunto: «Abbiamo la necessità che, attraverso la “Memoria”, si possa contribuire a costruire quel percorso che scongiuri definitivamente un ritorno al passato». Il discorso del sindaco si è chiuso con il richiamo alla storia della città: “C’è anche questo triste capitolo nei 1600 di storia di Venezia che ci avviamo a celebrare - ha concluso Brugnaro - Ricordare anno dopo anno il Giorno della Memoria non vuol dire solo rievocare storicamente ciò che accadde, ma avere la consapevolezza che, ogni giorno, siamo chiamati a fare scelte, piccole o grandi che siano, per non restare indifferenti a quei tentativi di negazionismo. Ringrazio vivamente la Comunità Ebraica perché, assieme, stiamo ribadendo il ruolo fondamentale delle Istituzioni a sostegno della “Memoria”. Lo dobbiamo alle vittime innocenti dell'Olocausto ma, soprattutto, lo dobbiamo a noi stessi per la grande responsabilità che abbiamo nei confronti delle nuove generazioni. Shalom amici veneziani”.

Gli interventi

Al termine degli interventi la cerimonia cittadina è proseguita con l'esibizione del coro del Teatro diretto dal maestro Claudio Marino Moretti, con musiche di Verdi e Weber e con le voci del contralto Valeria Girardello accompagnata al pianoforte e alla fisarmonica da Ulisse Trabacchin. Prima dell'esibizione il sovrintendente Ortombina ha ricordato che anche il mondo della musica non è rimasto indenne dalle leggi razziali, leggendo una lettera indirizzata nel 1940 alla direzione del Teatro La Fenice dall'allora Ministero della Cultura Popolare nella quale si ribadiva e raccomandava di rispettare "l'assoluto divieto per gli appartenenti alla razza ebraica di svolgere qualsiasi attività nel campo teatrale".

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