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Licenza di gondola ereditata, replica alle critiche: «Viene solo applicato il concetto di impresa familiare»

Le nuove norme permettono l'iscrizione agevolata al ruolo per i parenti dei titolari. «Ma questo non significa che il percorso sia più semplice», spiega un gondoliere

Il nuovo regolamento del servizio di gondola, che l'altro giorno è stato di fatto confermato dopo il passaggio senza modifiche da parte della Città metropolitana, ha ricevuto critiche perché agevola l'accesso alla professione ai figli dei titolari di licenza. Un elemento che però, secondo la categoria, è perfettamente legittimo: «Viene applicato ciò che esiste già in tutti i settori, cioè il principio dell'impresa familiare», spiega il gondoliere Sebastiano Bosetti. Il concetto è che il parente del titolare di licenza, che collabora con questo in regime di impresa familiare, potrà chiedere l’iscrizione al ruolo in maniera agevolata, con l'obbligo poi di sostituire però esclusivamente lo stesso titolare per almeno quattro anni.

«Questo non significa che il percorso sia più semplice, anzi - commenta Bosetti - L'aspirante diventa gondoliere solo se supera le prove pratiche della commissione, che oltretutto si fanno più ardue perché il test di voga va fatto direttamente a poppa. Significa che il candidato deve essere perfettamente preparato e in grado di vogare. Dopo l'esame davanti alla commissione c'è anche quello in provincia. Inoltre, adesso il candidato deve superare obbligatoriamente il test tossicologico». In ogni caso, fa notare la categoria, «i bandi pubblici di voga continueranno a svolgersi, come è sempre stato».

Il regolamento era stato approvato dal Consiglio comunale nel luglio 2020, e il 10 dicembre il Consiglio metropolitano lo ha ratificato senza modifiche. Secondo gli oppositori, tra cui la consigliera comunale Monica Sambo, questo sistema mette in difficoltà i sostituti (non parenti) e comporta una minore preparazione dei familiari dei gondolieri, perché questi hanno l'esonero dalla parte teorica del corso, ovvero quella sulle lingue straniere e la storia di Venezia. Il nuovo regolamento ha anche aumentato il numero di licenze, portate da 433 a 440.

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