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In Veneto il prototipo di Hyperloop, il treno che sfreccia a 1.223 km/h

Un accordo tra Mims, Regione e Cav prevede lo studio di un piano di fattibilità del costo di 4 milioni. Il progetto potrebbe concretizzarsi tra Mestre e Padova

Nuovi sviluppi nel progetto Hyperloop, lo speciale treno capace di sfrecciare a oltre mille chilometri l'ora. La sperimentazione della tecnologia Hyper Transfer è l'oggetto di un protocollo firmato oggi al Let-Expo di Verona dalla Regione Veneto, dal ministero delle Infrastrutture e da Cav (Concessioni autostradali venete). In futuro la tecnologia potrebbe essere applicata sulla tratta tra Mestre e Padova, prolungandosi fino a Verona.

Concretamente, il protocollo riguarda l’avvio di approfondimenti "funzionali e progettuali" per la realizzazione del nuovo sistema di trasporto, sia per merci che per passeggeri: un sistema "ultra veloce, a guida vincolata, in ambiente ad attrito limitato e resistenza aerodinamica controllata, completamente sostenibile e a basso consumo di energia". Il sistema Hyper Transfer consiste nel trasferimento di merci containerizzate e persone attraverso un tubo, nel quale viaggiano capsule isolate dall’esterno e spinte attraverso sistemi di propulsione e sospensione garantite dalla levitazione magnetica: in questo modo è possibile mantenere la differenza di pressione con l’esterno e raggiungere velocità finora mai sperimentate dai tradizionali sistemi di trasporto.

La firma del protocollo dà il via ad un piano d'azione per il quale sono stanziati 4 milioni di euro: nei prossimi mesi la società Cav dovrà individuare l'impresa (o il gruppo di imprese) a cui affidare lo studio di fattibilità, che andrà completato entro l'estate 2023. I passaggi successivi, che culmineranno nel 2026, prevedono lo sviluppo della progettazione e la realizzazione di un test truck per ottenere la certificazione del sistema, propedeutico all’avvio ufficiale del primo Hyper Transfer System d’Italia.

Il progetto, secondo il governatore Luca Zaia, «è il frutto di una grande visione» e pone le basi «per un modello in cui la tecnologia applicata alla mobilità consentirà di pensare ad un sistema interconnesso di reti, sostenibile ed efficiente. Una rivoluzione». Per l'ingegner Ugo Dibennardo, amministratore di Cav, «l’Italia ha tutte le carte in regola» per dotarsi di questa struttura d'avanguardia per il rilancio dell'economia: difatti, come evidenziato dalla presidente di Cav Luisa Serato, è il primo esperimento di questo tipo nel nostro paese (altri test sono in corso negli Usa e in Francia, oltre a Spagna, Arabia Saudita e India). «Con questo progetto - ha concluso il ministro Enrico Giovannini - stiamo facendo un investimento che guarda al futuro, ma che può produrre risultati in tempi molto rapidi».

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