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Il parkour diventa riflessione artistica ed esistenziale nel video di Ravi Semenzato | VIDEO

Il breve documentario è stato pubblicato sul canale YouTube del regista mestrino lo scorso 28 novembre. Nato come prodotto artistico e concettuale, il video intreccia la disciplina del parkour con riflessioni poetiche attraverso una particolare visione cinematografica.

«Questo non è un video di parkour. È più un documentario sulle transizioni nella vita, sul crescere e l’evolversi, sulla dedizione a una pratica di movimento» descrive così il video All Seasons in Movement il regista mestrino Ravi Semenzato. 

Diffuso su YouTube lo scorso 28 novembre, il cortometraggio è stato girato tra le province di Padova e Venezia. Nato come prodotto artistico/concettuale, il video intreccia la disciplina del parkour con riflessioni poetiche attraverso una particolare visione cinematografica: «All seasons in movement è una metafora delle fasi da me attraversate nell'abbracciare la pratica del movimento come stile di vita. È il sunto di un processo di vita non lineare, bensì ciclico, ricco di transizioni e ritorni, visto con il filtro e la fascinazione della musica e di gioielli cinematografici come il film Microcosmos, le cui immagini incantavano il me bambino» spiega l’autore.

Il progetto, che è stato sviluppato dopo la fine del lockdown, si compone di quattro capitoli – Primeval KAOS, Fermati, Fool's paradise e Humus – che rappresentano metaforicamente le stagioni vissute da Ravi durante la sua esperienza di movimento: il fuoco giovanile e le ambizioni della performance sportiva, la frustrazione e il confronto con le difficoltà del gesto atletico e del proseguimento della pratica ma anche la serenità e la leggerezza provate nel muoversi senza un vero obiettivo. L’autore non manca inoltre di rivolgere l’attenzione verso l’aspetto contemplativo della disciplina, in un continuo equilibrio e scambio tra la pratica motoria e il territorio circostante. 

«La finalità è far vedere certi aspetti intimi e segreti di una attività in apparenza unicamente performativa mettendone in risalto il potenziale enorme che permette lo sviluppo dell’inviduo verso la consapevolezza di sé e dell'ambiente circostante. Non avendo un'idea chiara di cosa avrebbe parlato, ho iniziato a modellare le clip che stavo raccogliendo in qualcosa che descrivesse e riassumesse quella scelta che ho fatto undici anni fa e che da allora sta conducendo la mia vita. È un tributo alla magnificenza e alla poesia della natura, per la quale noi umani abbiamo iniziato a creare arte appositamente per imitarne la bellezza. Il risultato è un prodotto a me così intimo e prezioso che ho persino paura a condividerlo» conclude Ravi. 

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