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Battaglia contro l'inceneritore di Fusina al Parlamento europeo

Bettin: «Manca l'ultimo via libera di Zaia, ci opporremo chiedendo la revisione di tutto il piano». M5S: «Non è vero che il ministero dell'Ambiente ha dato alla regione l'autorizzazione»

La battaglia sull'inceneritore di Fusina procede man mano che si avvicendano le informazioni sull'iter di realizzazione degli impianti avviato dalla Regione. «Il ministro dell'Ambiente Paolo Costa ha chiesto un parere alla commissione Via nazionale, su nostro sollecito. Ha voluto un tavolo tecnico per confrontarsi con la Regione che vuole procedere con sole due linee ed è libera di farlo, ma deve assumersene la piena responsabilità». A scrivere sono il candidato 5 Stelle alle regionali Enrico Cappelletti e la capolista 5 Stelle nella circoscrizione di Venezia Elena La Rocca, smentendo che Roma avrebbe dato il via all’inceneritore con l'ok da parte del ministro Costa.

Per Cappelletti e La Rocca, ma anche per Erika Baldin consigliera regionale 5 Stelle e per la consigliera e candidata sindaco Sara Visman: «il presidente della Regione Luca Zaia si assumerà la responsabilità delle eventuali conseguenze dell'impianto sulla salute degli abitanti - Per loro - questo meccanismo avviato a Ferragosto è una abitudine irrispettosa che spesso viene attuata quando c'è da far passare un boccone amaro alla cittadinanza. Migliaia di veneziani sono contrari all'inceneritore, e dobbiamo impedirlo: attendiamo che la petizione al Parlamento europeo presentata da Baldin venga discussa in tempi brevi, e possa avere un qualche effetto sull'iter dell'impianto».

«In Regione la conferenza dei servizi manderà avanti il progetto mentre il ministero sta ancora valutando se portare a sé la competenza – afferma l'onorevole 5 Stelle Orietta Vanin - In Regione parlano di un impianto inferiore ai 50 megawatt mentre l’impianto lo supera. Per questo ci opporremo. I cittadini devono sapere che il ministero non ha dato alla regione nessuna autorizzazione. Quello riportato è solo un gioco di parole per ingannare le persone e far ricadere sugli altri un danno ambientale che invece è stato dalla stessa creato». 

Anche il presidente di municipalità di Marghera Gianfranco Bettin si è nuovamente espresso contro l'autorizzazione dell'impianto a Fusina: «uno schiaffo alla richiesta ridiscussione del progetto sottoscritta da migliaia di cittadini e condivisa anche da personalità delle istituzioni e del governo - ha detto - Si tratta di una forzatura inaccettabile, una regressione rispetto al modello fin qui sviluppato, fondato sulla riduzione dei rifiuti, la raccolta differenziata sempre più estesa, un sempre maggiore riciclo e riuso. Ci opponiamo - conclude - chiediamo la sospensione dell’iter (a cui manca solo il via libero ultimo di Zaia) e la revisione dell’intero piano».


 

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