Pratiche in crescita per il Covid. Cisl Fp: «Personale Inps al collasso»
Il sindacato: «In sei anni, dal 2015 al 2021, l'organico si è ridotto e diminuirà di 382 unità. Aumento esponenziale di Cig e Fis. Si dovrà scegliere a quali richieste dare precedenza»
Cisl Fp denuncia: «Inps, servizi a rischio. Diminuisce il personale e aumentano le pratiche in Veneto: la situazione non è più sostenibile. In sei anni (2015 – 2021) il personale è diminuito e si ridurrà di 382 unità, il 21% dell’organico. Il dato è preoccupante. L’età media è così elevata che nonostante l’inserimento di 263 funzionari nel 2019 il saldo resta negativo».
La situazione, per il sindacato, è peggiorata con l’emergenza Covid. «Al già pesante carico di lavoro si sono aggiunte per l’emergenza la gestione di 352.286 domande di indennità Covid, 136.842 domande bonus baysitting, 44.030 domande di congedo Covid-19, 26.514 domande per il reddito di emergenza oltre all’aumento esponenziale delle richieste di cassa integrazione (Cig), ordinaria, straordinaria e al fondo integrativo (Fis) (le ore di cassa integrazione sono aumentate nel periodo 2019-2020 del 2.384% mentre quelle di Fis del 7.662%). La situazione per il 2021, purtroppo, non è destinata a migliorare, anzi - continua il sindacato -, e il personale non potrà assicurare tutte le lavorazioni, con il rischio che a breve l’Inps dovrà scegliere a quali pratiche dare la precedenza».
«Servono procedure per nuove assunzioni attraverso concorsi regionali oltre all’apertura immediata delle mobilità da altri enti (procedura inspiegabilmente bloccata da anni). Un servizio come quello che stanno offrendo i lavoratori dell’Inps anche in questo periodo di pandemia non può essere smantellato o depotenziato per questo siamo pronti ad aprire un tavolo con la Regione Veneto e con il prefetto di Venezia per tutelare i lavoratori e l’utenza più debole del Veneto», concludono Mary Pallaro (segretario regionale Cisl Fp Veneto) e Andrea Bernardi (coordinatore regionale Cisl Fp Inps).