Invasione Ucraina, export a rischio nel Veneziano
Confartigianato: «Pesantissime ripercussioni su tutta l’economia»
I venti di guerra che soffiano sempre più preoccupanti al confine tra Russia ed Ucraina rischiano di aggravare ulteriormente la situazione economica e mettere in crisi il mercato dell’export anche nell’area del Veneziano. Dai dati Istat disponibili, infatti, tra Russia ed Ucraina il nostro sistema produttivo esporta beni per quasi 90 milioni di euro all’anno. Un mercato che - tra guerra e sanzioni economiche che sicuramente scatteranno in caso di conflitto - rischia quasi d’azzerarsi.
Dall’analisi dei dati disponibili risulta che in totale dalla provincia di Venezia partono verso i due Paesi beni legati al manifatturiero per complessivi 88 milioni 978mila euro; 16 milioni 683 mila euro verso l’Ucraina e 72milioni 295 mila euro verso la Russia. «Questo è un problema pesantissimo, davanti il quale non ci sono soluzioni attuabili da qui, se non sperare in una risoluzione “pacifica” di queste tensioni – commenta il presidente della Confartigianato Metropolitana Imprese Città di Venezia Siro Martin -. Soprattutto verso la Russia, il nostro manifatturiero di qualità esporta bene, ma le sanzioni e le conseguenze che scatteranno se s’innescherà il conflitto, di sicuro metteranno un blocco verso quei mercati«.
Ma non solo, per il presidente Martin un conflitto avrà pesantissime ripercussioni su tutta l’economia, a causa dell’altissima quota di gas che importiamo dalla Russia. «A sanzioni è facile che corrisponderanno ritorsioni, che anche se legate ad un breve periodo di “difficoltà” tecniche a fornirci regolarmente gas, queste saranno ben più impattanti e devastanti del calo dell’export - dice -. Le riserve nazionali sono quasi agli sgoccioli e meno gas per produrre energia, scaldare case e far funzionare le aziende significherà prezzi ancora più alti nelle bollette che già sono al limite dell’insostenibile, per i beni di consumo, materie prime e via dicendo, con effetti pesantissimi e trasversali in tutti i settori. E un pericolosissimo effetto moltiplicatore degli aumenti: se, ad esempio i costi energetici nella gestione di un supermercato tra frighi, luci e riscaldamento aumenteranno, i beni venduti oltre ad aumentare il loro prezzo allo scaffale perché materialmente costa di più produrli e trasportarli, aumenteranno poi ulteriormente a prescindere, perché la bolletta gestionale generale è cresciuta e va ammortizzata».