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Case di riposo, il Comune fa il punto: «Servono strutture con servizi di qualità»

Venturini: «Ci sono state fusioni e accorpamenti di Ipab per avere un sistema più snello ed efficiente»

Razionalizzazione ed efficienza sono state le parole d'ordine lunedì, durante l'incontro voluto dall'assessore alla Coesione Sociale Simone Venturini al Comune, per fare il punto sulle Ipab, Istituti pubblici di assistenza e beneficenza, veneziane. Alla conferenza hanno partecipato l'assessore regionale ai Servizi sociali, Manuela Lanzarin, e i presidenti dell'Ire, Luigi Polesel, dell'Istituzione veneziana Servizi alla persona, Luca Segalin, dell'Antica Scuola dei Battuti, Laura Besio, nonché dell’Uripa (Unione regionale Istituti per anziani della Regione Veneto), Roberto Volpe.

Fusioni

Le strategie messe in atto per ridurre i costi di gestione sono state diverse: dalle fusioni, che hanno permesso una riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione (dal 2016 al 2018 si è passati da 25 a 15) e un utilizzo comune di personale dirigenziale e tecnico, alla valorizzazione del patrimonio, come ad esempio la riapertura della Scala Contarini del Bovolo, che ha registrato nell'ultimo anno 70mila visitatori e il cui ricavato è stato reinvestito in servizi, nonché del rilancio del braccio operativo unico delle Ipab Ire e Antica Scuola dei Battuti, la Fondazione Venezia Servizi alla Persona, che si occupa sia dell'assistenza socio-sanitaria, che della promozione dei beni storico-artistico delle Istituzioni.

Immobili

«La situazione in cui versavano gli istituti pubblici di assistenza e beneficenza della città – ha spiegato l'assessore Venturini – non era splendente: soprattutto l'Ire, Istituzioni di Ricovero e di Educazione Venezia, ha dovuto, nell'ultimo decennio, vendere molto del proprio patrimonio immobiliare. Oggi invece è un ente che ha chiuso in utile ed è pronto a nuovi investimenti, come il raddoppio del centro servizi Contarini alla Gazzera. È un esempio della politica che stiamo portando avanti per rendere più efficiente il sistema di welfare cittadino, in linea con la Regione del Veneto».

I numeri

«Le Ipab a Venezia – ha continuato Venturini - sono passate da 5 a 3, grazie all'accorpamento della Colonia Alpina San Marco all'Istituzione veneziana per i Servizi sociali alla persona e dell'Opera Pia Istituti riuniti Patronato di Castello e Carlo Coletti all'Ire, con notevoli risparmi di gestione. Maggiori fusioni verranno fatte nel prossimo futuro, per arrivare ad avere un sistema più snello, con meno Ipab dal punto di vista numerico, ma Ibap più forti dal punto di vista della qualità dei servizi offerti». Il presidente Polesel ha offerto una panoramica sui numeri dei servizi alla persona offerti complessivamente dalle tre attuali Ipab: gli utenti assistiti tra centri diurni, mini alloggi, comunità alloggio e strutture per persone non autosufficienti sono 1019, mentre a livello domiciliare sono 1050, per un totale di 1056 impiegati dipendenti. Per quanto riguarda in particolare la performance dell'Ire, Polesel ha ricordato come nel 2015 l'ente presentasse una perdita pari a circa 460mila euro, mentre nel 2018 si va a confermare l'utile di oltre 360mila euro già raggiunto lo scorso anno, con una redditività del patrimonio immobiliare passata da poco meno di 7milioni di euro a 8milioni e 200mila euro.

Investimenti

La presidente Besio ha citato l'apertura del centro diurno per i malati di Alzheimer nei fine settimana, grazie proprio all'impiego della Fondazione Venezia Servizi alla Persona, e all'investimento di 5 milioni di euro per la ristrutturazione della sede in via Spalti. Il presidente Segalin ha invece parlato dell'esperienza degli orti sociali a San Basilio, aperti in collaborazione con l'Ire, che sono diventati un vero e proprio punto di riferimento sociale per gli anziani. Saranno inoltre riqualificati, con fondi Fesr, mini-appartamenti per ospitare padri separati e persone in difficoltà, nei sestieri di Castello e Cannaregio.

Riforma

Sulla riforma delle Ipab si è soffermata infine l'assessore regionale Lanzarin, per la quale la realtà veneziana rappresenta sicuramente una “best practice” a cui guardare. Gli obiettivi regionali sono il contenimento dei costi, l'aggregazione dei servizi e la creazione di centri di servizi alla persona, che siano presidi territoriali completi, in cui viene offerta l'intera filiera dell'assistenza, tendendo presente le esigenze della popolazione.

I sindacati

«La Cgil ritiene condivisibile la scelta dell’amministrazione comunale di procedere con ulteriori fusioni tra Ipab veneziane nel prossimo futuro - dichiarano Daniele Giordano, segretario generale Funzione Pubblica Cgil e Italia Scattolin, della Segreteria Fp Cgil -. Non vi è dubbio che in un momento come questo di grande difficoltà per le strutture pubbliche ci sia bisogno di fare sinergie e di ridurre i costi di gestione dovuti a consigli di amministrazione e incarichi di vertice. Siamo convinti che questa scelta possa portare maggiore competizione in un quadro in cui il mercato senza regole, in una grave assenza della Regione rispetto alla riforma organica degli Ipab, rischia di annientare le strutture pubbliche. Questi processi devono però vedere il pieno coinvolgimento dei lavoratori e soprattutto devono vedere un investimento chiaro sulle professionalità e sulle competenze, per evitare che si continui a pensare di ridurre i costi di gestione esternalizzando servizi o privatizzando interi reparti».

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