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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Scuole a rischio di chiusura. Preoccupano i ritardi nei pagamenti degli insegnanti

Istituti nel mirino della politica e dei sindacati che temono la scomparsa di alcune scuole per mancanza di iscritti, specie in centro storico e isole. Proteste per le tempistiche di versamento degli stipendi dei precari

Mentre il Comune di Venezia ha già raccolto le nuove iscrizioni alle scuole, con le preferenze indicate entro il 28 gennaio, ci sono plessi che rischiano la chiusura. La situazione scuole è nel mirino della politica e dei sindacati. In varie scuole del centro storico e isole si fa fatica a formare le classi, mentre in altre le iscrizioni sono numerose. «Abbiamo capito che un ruolo cruciale lo gioca la comunicazione - dice il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme!), cioè far conoscere l’offerta che c’è. Sembra incredibile, ma alcuni plessi più piccoli a volte non si sa nemmeno che esistano. Per questo sarebbe importante, e l’abbiamo chiesto all’assessore alle Politiche educative Laura Besio, che il Comune aiutasse gli istituti a farsi conoscere, anche perché il personale scolastico e amministrativo è in genere oberato e non sempre ci sono competenze adeguate. Non vorremmo trovarci tra due mesi con minacce di chiusura e deroghe negate dall’Ufficio scolastico regionale. In particolare a Castello est, che vede la Gozzi e la Calvi a serio rischio, è stato preso in considerazione il progetto di creare un polo Steam (Science Technology Engineering Art Mathematics)?», chiede.

Precariato e stipendi

Sul fronte docenti, «migliaia di precari, supplenti brevi e saltuari, sono senza stipendio - commenta la segretaria generale regionale Flc Cgil Veneto, Marta Viotto - Sono migliaia in tutta Italia, alcune centinaia nelle nostre provincie che ogni anno coprono, dalle graduatorie d’istituto o dalle “messe a disposizione”, assenze brevi di pochi giorni ma anche di alcuni mesi, come nel caso della maternità. Per ovviare ai cronici ritardi e disciplinare meglio le procedure atte a garantire tempestività nei pagamenti mensili degli stipendi, di docenti e personale Ata, sono intervenuti nel tempo un decreto-legge, un Dpcm e una circolare ministeriale. La nuova procedura prevede che i dirigenti inseriscano i dati, stipulino i contratti coi supplenti, provvedendo alla trasmissione degli stessi entro tre giorni. Questo complicato iter comporta rischi di ritardi ed errori. È scandalosa e insopportabile - continua - la lungaggine con la quale al ministero si affronta la situazione che ai precari crea disagi, visto che sono privi di ogni sostentamento in alcuni casi per mesi se non, addirittura, dall’inizio del nuovo anno scolastico». Il sindacato annuncia proteste. «Sarà inevitabile il ricorso alla magistratura del lavoro per ottenere i decreti ingiuntivi di pagamento. La nostra organizzazione sarà portavoce di questa mobilitazione nei confronti di ogni livello dell’amministrazione».

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