«È tornato l'incubo delle masse di turisti pendolari: serve stop immediato e tassa di sbarco»
Riportiamo integralmente un contributo del professor Fabio Mozzatto.
«Ponte della libertà bloccato per ore, calli e portici usati come Vespasiani, e persino spazzatura lanciata dentro a negozi aperti: è questo il tanto “lodato” (dalla Lega di Zaia) e “virtuoso” popolo del Veneto, dato che dalla regione potevano venire? D’altra parte ne avevamo avuto già un assaggio di incoscienza nelle città del veneto con gli aperitivi serali trasformati in caos ed assembramenti.
In città Taxi ad alta velocità nei rii, moto ondoso, rumori già dal primo mattino la rendono nuovamente invivibile: tutto è ritornato, alla grande. La Venezia vivibile, quella “da sogno”, è durata poco. Eppure è proprio quella che pure i turisti vorrebbero vedere, dato che in tanti si son riversati in città convinti di poterla ammirare “come ai tempi di Goldoni”, ma invece son rimasti delusi: il caos già regnava proprio perché erano troppi. Di motori elettrici ovviamente non se ne parla, del GPS o controllo della velocità con telecamere nella nuova “smart control room” nemmeno.
Ma noi a Venezia, come visto nella lodevole manifestazione contro pontili per “granturismo” a Fondamente Nove, NON CI STIAMO: il passato resti passato, e ora provvedimenti seri e concreti.
Quale candidato sindaco si offre a garantirli?
Lo attendiamo a braccia aperte, ma non senza con un impegno scritto e un deposito a garanzia: di candidati “furbetti” dalle promesse mai mantenute ce ne sono stati molti! Una domanda: la “tassa di sbarco” a Venezia, promessa pure all’Unesco, che fine ha fatto? Rabbrividisco pensare che in Regione qualcuno voleva esentare proprio i Veneti dal pagamento, che son proprio, e solo quelli, che hanno prodotto tutto il caos di domenica! E qualcuno a Roma voleva esentare persino tutti gli italiani!
Comunque la “tassa” non la pagherebbero nemmeno le migliaia di ospiti dei nuovi ostelli a basso costo da circa 9.000 posti letto, appena costruiti a Mestre, zona stazione, e autorizzati proprio da quel Comune di Venezia che… vuol combattere il pendolarismo! Ma allora, chi la dovrebbe pagare? Chi viene…dall’Australia, in giornata, come…”pendolare”?
Veneziani, forza, è tempo di agire subito per fermare subito l’invasione della città e pure per tenerci quei pochi posti (limitati al 50%) nei vaporetti per andare al lavoro, o torneremo presto e subire, e magari pure la quarantena se i milioni di turisti da tutto il mondo assembrati nuovamente tra calli e vaporetti come formiche ci riporteranno il micidiale virus Covid 19 (pure esso “Made in China”…!) In quel caso allora il turismo senza freni che molti rivolevano, porterà Venezia alla rovina e i veneziani alla fame. Una lezione in questi tre mesi l’avevamo avuta, ma forse non è bastata…».