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Luciano Pareschi è il nuovo presidente dell'associazione Parchi Permanenti Italiani

Tra i primi progetti del patron del Caribe Bay, lo sviluppo di gruppi di acquisto per calmierare gli aumenti delle materie prime

L’associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Confindustria, ha annunciato l’elezione di Luciano Pareschi, fondatore e proprietario del Caribe Bay di Jesolo, come presidente per il triennio 2022/2024. Pareschi è stato eletto con un duplice l’obiettivo: supportare nell’immediato le imprese del comparto nel difficile ritorno alla normalità e sensibilizzare le istituzioni e le lobby a livello nazionale sulla funzione sociale ed economica dei parchi permanenti, che hanno anche un ruolo strategico per il turismo e per l’occupazione nei territori di riferimento.

«Sono stato tra i primi promotori dell’associazione e per me è motivo di grande orgoglio esserne oggi presidente – ha dichiarato Pareschi -. Il mio intento è ottenere una maggiore attenzione sulle specificità della categoria, anche attraverso la promozione di una vera e propria cultura dei parchi permanenti, ancora latente in Italia. Il comparto, che in media nel biennio pandemico ha subito perdite del 65% rispetto al 2019, è oggi alle prese con nuove sfide: l’aumento dei costi delle materie prime, le difficoltà nel reperimento della manodopera stagionale, le incognite legate all’evoluzione dell’emergenza sanitaria e del contesto geopolitico». Tra i primi progetti, la sviluppo di gruppi di acquisto interni all’Associazione per calmierare i prezzi di alcune forniture essenziali, come ad esempio l’energia elettrica e le assicurazioni. 

«Pareschi ha sempre fatto squadra all’interno delle categorie economiche e ha saputo trasformare l’idea di parco divertimento in esperienza turistica - ha commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia -. La città di Jesolo gli deve molto e sono certo che la nomina odierna darà impulso a nuove idee che, a livello nazionale, aiuteranno il comparto a rialzare la testa dopo due anni di incertezze legate principalmente all’evoluzione dell'emergenza sanitaria». Il comparto è composto da circa 230 aziende tra parchi tematici, faunistici, acquatici e avventura, e nel 2019 ha generato un giro d’affari di 450 milioni di euro riferiti alla biglietteria, cifra che sale a 1 miliardo considerando l’indotto interno ai parchi, come la ristorazione e il merchandising, e a 2 miliardi con l’indotto esterno, relativo ad esempio a centri commerciali, hotel e altri servizi in prossimità dei parchi. A livello di occupazione, il settore impiega 25mila persone tra dipendenti fissi e stagionali. Nel 2019 sono stati 20 milioni i visitatori provenienti dall’Italia, a cui si aggiungono 1,5 milioni di stranieri, per un totale di 1,1 milioni di pernottamenti in hotel.

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