Tra tradizione e brevetti innovativi: in 30mila premiano i maestri d'ascia veneziani
Particolarmente apprezzati al Salone Nautico gli stand che hanno portato al grande pubblico l’antica tradizione della marineria veneziana
L’assalto dei 30mila al Salone Nautico premia anche gli artigiani e maestri d’ascia veneziani che con i loro stand hanno portato al grande pubblico l’antica tradizione della marineria veneziana. «Tra lussuosi yacht e tecnologiche imbarcazioni – dice il segretario della Confartigianato Venezia Gianni De Checchi - la suggestione delle creazioni secondo la tradizione nautica artigiana veneziana, quella dei piccoli cantieri, botteghe e squeri ha ricevuto parecchie attenzioni da parte del pubblico, dimostrando la vitalità e la creativa di questo tradizionale settore che fa parte della storia della nostra città». Tra brevetti innovativi ed evoluzioni in chiave tradizional tecnologica dell’antico modo di andar per mare, le proposte degli artigiani veneziani non sono mancate.
La crisi
«Il settore della barca in legno è sempre stato di nicchia, un punto d’arrivo per molti amanti della nautica – dice il maestro d’ascia Giovanni Da Ponte dell’omonimo cantiere –. La crisi c’è, ma le tante visite al nostro stand hanno dimostrato che l’interesse è ancora altissimo». «In effetti – prosegue Igor Silvestri maestro d’ascia del cantiere Ba.Si – i contatti, rispetto le altre edizioni, sono stati molti di più. Speriamo ora si concretizzino in nuove commesse». Tradizione che, nel rispetto della storia, è viva e quindi in evoluzione. Come il caso del Cantiere Agostino Amadi che nel suo stand ha presentato il mototopo ibrido, cioè la classica imbarcazione da lavoro ma con doppio motore, diesel ed elettrico. «Oggi dopo oltre 10 anni di studi siamo in grado di convertire qualsiasi mototopo da solo diesel ad ibrido riadattando il motore esistente – spiega Agostino Amadi -. Il mio è un sogno, ma da veneziano che ama questa città pensare di poter viaggiare e lavorare silenziosamente e senza inquinare in zone delicate come il Canal Grande o altre è una cosa che mi piacerebbe diventasse realtà, un segno di rispetto per la nostra città».
Tra antichità e nuove idee
Tra i creativi, c’è anche Luca Casaril del Cantiere Casaril, che oltre ad aver portato al salone la più antica imbarcazione a vela, la Nicopeja del 1901, nel suo stand ha presentato il dispositivo Ondarail, un brevetto made in Venice per dissipare il moto ondoso, già usato in Bacino, in vari porti del mar Ligure e mar Tirreno e pure per proteggere la Grotta Azzurra a Capri, «Presto presenteremo la sua evoluzione – anticipa - l’Ondarail 2.0, ancora più versatile nell’uso, nel posizionamento e nello stoccaggio». Tra le curiosittà la peculiarità della tappezzeria nautica Hidro Mirò, che unica a Venezia e tra le pochissime in Italia, è in grado di fare tappezzeria ricamata per imbarcazioni “Eseguendo sulla cuscineria qualsiasi disegno – spiega Marco Marin - o semplicemente riprodurre, in rilievo ricamato, il nome della barca su ogni cuscineria. Un piccolo lusso alla portata di tutti, ma che fa la differenza tra una barca e la propria barca”.