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Mafie, «Il Veneto non è isola felice». Lunedì dibattito online sulla criminalità in tempo di Covid

Il ministero dell'Interno ha diffuso un dato finora inedito, in base al quale dal 2019 ad oggi in Veneto sono stati sequestrati beni per un valore di oltre 31 milioni, a cui si somma quello dei beni confiscati per quasi 11 milioni

Domani, lunedì 12 aprile, sulla pagina Facebook dell'onorevole Nicola Pellicani torna il dibattito sulle mafie in Veneto in tempo di pandemia. La diretta streaming alle 18 con il procuratore e capo della Dda (direzione distrettuale antimafia) Bruno Cherchi, e l'ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi.

È il terzo incontro del ciclo “Le mafie in Veneto in tempo di Covid”. «Parleremo delle grandi inchieste su mafia, camorra e ‘ndrangheta che riguardano la nostra regione, perché negli ultimi tempi, dopo lunghi anni d’inerzia, la lotta alla criminalità organizzata in Veneto ha conosciuto, sotto la direzione di Cherchi, un nuovo impulso - scrive Pellicani -. Dall’inizio del 2019 ad oggi la Dda di Venezia, assieme alle forze di polizia, ha chiuso sei grandi inchieste tra Venezia, Padova e Verona, che hanno portato a circa 200 arresti. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, al voto di scambio, insieme a truffe, rapine, spaccio di droga, riciclaggio, false fatturazioni, usura e corruzione. Si stanno già celebrando i processi e sono arrivate le prime condanne, che confermano l’impianto accusatorio».

Giovedì scorso il ministero dell'Interno, rispondendo ad un'interrogazione del parlamentare Pellicani, membro della commissione Affari costituzionali, ha diffuso un dato finora inedito, in base al quale dal 2019 ad oggi in Veneto sono stati sequestrati beni per un valore di oltre 31 milioni, a cui si somma quello dei beni confiscati per quasi 11 milioni. Complessivamente più di 40 milioni di beni sequestrati. Sono state inflitte condanne per oltre 130 anni ai 24 imputati che hanno chiesto il rito abbreviato, nel maxi-processo alla camorra che ha riguardato Eraclea e il litorale. Tra i condannati anche l’ex sindaco Graziano Teso per concorso esterno in associazione mafiosa. Mentre bisognerà attendere l’esito del rito ordinario per conoscere la sentenza sul boss Donadio. Per la prima volta compare l’associazione di stampo mafioso in una sentenza che riguarda il litorale veneziano. «Chiusa molto tempo fa la vicenda del boss Felice Maniero - conclude Pellicani - il Veneto sembrava un’isola felice, in un’Italia settentrionale pervasa dalle mafie. Ma la realtà è diversa. Nel Veneto “la lotta alle mafie non è stata per molti anni una priorità”, come ha scritto nella relazione conclusiva dei lavori nel febbraio 2018 l’ex presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi. Di tutto questo discuteremo lunedì».

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