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Funzione pubblica Cgil, Marco Busato è il nuovo segretario

Succede a Daniele Giordano alla guida di Fp Cgil provinciale per sei anni e che da gennaio è segretario generale della Cgil di Venezia

Cambio al vertice della Cgil Funzione Pubblica di Venezia: Marco Busato è il nuovo segretario generale, eletto al termine dell’assemblea di venerdì con il 91% di voti favorevoli. Busato succede a Daniele Giordano, alla guida di Fp Cgil provinciale per sei anni, e che da gennaio è segretario generale della Cgil di Venezia.

Busato, 52 anni, infermiere dell’ospedale di Mirano, ha iniziato l’attività sindacale come delegato dell’ex Ulss 13, è uscito in distacco nel 2008 occupandosi della contrattazione nell'azienda sanitaria e poi nei Comuni e nelle Ipab. Nel 2014 è diventato responsabile provinciale della sanità, incarico al quale si è aggiunto nel 2020 quello di responsabile dell’organizzazione. Molti i temi toccati nella sua relazione programmatica, che si è soffermata sulla fase economica e politica caratterizzata dall’uscita, che si spera invia definitiva, dalla più grande emergenza sanitaria mai vissuta, e dalla guerra ora in corso ai confini dell’Europa, in un'Italia dove la crisi di rappresentanza diventa sempre più crescente come dimostrato dall’astensionismo pari al 40% alle ultime elezioni politiche. Busato ha parlato della preoccupazione per le scelte del governo Meloni, dall’autonomia differenziata alla manovra economica, che, dice, rappresentano la premessa di azioni che aumenteranno le diseguaglianze.

Il neo segretario ha poi parlato della situazione «difficile della sanità per via della carenza strutturale e cronica di personale, di un precariato diffuso e di un ricorso sempre maggiore alle cooperative per l’esternalizzazione. Per questo - afferma Busato - la priorità dev'essere quella di continuare a denunciare e contrastare il taglio della spesa sanitaria veneziana in termini di risorse umane, economiche e di posti letto ospedalieri. Questo impoverimento della sanità pubblica veneziana sta producendo una diminuzione delle prestazione sanitarie erogate alla popolazione con una lenta crescita del settore privato. Ci aspetta un periodo di grandi sfide e di grandi battaglie, a cominciare da quella per le assunzioni nei settori pubblici con organici sempre più all’osso, come negli enti locali e nelle funzioni centrali, dove una crescente burocratizzazione unita alla carenza di personale mette in difficoltà l’erogazione dei servizi ai cittadini. Va conquistata dignità lavorativa - conclude - perché non possiamo pensare che la logica del mercato mantenga nel precariato chi lavora esponendolo alla paura del cambio d'appalto, quasi sempre al massimo ribasso».

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