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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Mense scolastiche, Martini: «Troppo spreco alimentare»

Il capogruppo di "Tutta la città insieme!": «Tornare alle cucine interne alle scuole. Il cibo precotto e trasportato perde gusto e consistenza: per quello viene rifiutato»

«Inaccettabile lo spreco alimentare nelle scuole». Con un’interrogazione il capogruppo di "Tutta la città insieme!", Giovanni Andrea Martini, propone di tornare alle mense interne. «Nelle scuole comunali lo spreco alimentare è alto, ma invertire la rotta si può: basta volerlo e investire per farlo - afferma -. A poco più di un mese di distanza torniamo sul tema. Quel che è emerso, infatti, è che il Comune non ha dati sullo spreco alimentare, se non quelli relativi ai plessi che partecipano al progetto “La mensa che non spreca”, avviato appena l’anno scorso. Quindi come prima cosa chiediamo che venga avviato un monitoraggio serio e generalizzato col prossimo anno scolastico».

Per Martini le cause dello spreco alimentare, individuate dall’amministrazione, risiederebbero nel fatto che «ai bambini non piace il cibo o per cultura della famiglia o per scarsa educazione ad un’alimentazione sana ed equilibrata. Sono affermazioni quanto mai infelici - dice Martini - e spero davvero che non si intendesse dire che il cibo di altre culture non sia sano ed equilibrato. Le cattive abitudini alimentari sono assolutamente trasversali: non c’entra niente l’etnia. La vera questione è la qualità del cibo servito. Precotto e trasportato perde gusto e consistenza: è in generale più cattivo di quello prodotto al momento. Lo può affermare chiunque sia mai andato in una mensa, ma, a volersi riferire a studi condotti da esperti, lo rivelano in particolare le indagini dell’Osservatorio di "Foodinsider", che da anni stila un “ranking” delle mense scolastiche italiane e si occupa di educazione alimentare. È per questo che la nostra proposta è di considerare la possibilità di tornare alle cucine interne alle scuole».

A riprova della validità della proposta, il capogruppo di "Tutta la città insieme!" porta l'esempio degli asili nido, che hanno la mensa interna. «Non c'è spreco - commenta - Allora si tratta di chiarire gli obiettivi: se si guarda solo a far tornare i conti, è probabile che i costi superino quelli odierni e non se ne faccia niente. Ma se si considera quest'operazione come un investimento sulla salute dei cittadini e sulla sostenibilità le cose cambiano di molto. Chiediamo che il Comune investa di più sull’educazione alimentare alle famiglie, sul progetto “La mensa che non spreca”, che forse non è facile da ampliare, ma siamo anche a disposizione per trovare soluzioni».

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