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77. Mostra del Cinema

Venezia 77: Susanna Nicchiarelli su Miss Marx, «Non è solo un film femminista»

Il film in concorso della regista italiana è stato presentato questa sera in anteprima al pubblico del Lido. È un film storico/contemporaneo sulle contraddizioni umane tra razionalità ed emotività

Miss Marx è il secondo film diretto da una donna e che parla di una donna in concorso alle 77. edizione della mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Presentato al pubblico questa sera, Miss Marx di Susanna Nicchiarelli con Romola Garai e Patrick Kennedy,  ripercorre le vicende più intime della vita della figlia più piccola di Karl Marx in un'epoca, l'Ottocento, che scopriamo essere non poi così lontana dalla nostra contemporaneità. Il lavoro della regista italiana nel mischiare elementi della contemporaneità e tuffarli all'interno di una location e di una vicenda ottocentesca appare da un lato straniante, dall'altro coerente con il suo obiettivo di regista, quello di rappresentare l'oggi e non la nostalgia di un passato ormai andato. Proprio per questo motivo, il film mescola la contemporaneità in un epoca passata e inizia e si conclude con l'ossimoro di una colonna sonora che sembra non c'erntarci niente con il film ma che, in fondo, calza alla perfezione. Si tratta della musica dei Downtown Boys, una band punk-rock americana che fa da sottofondo alla prima e all'ultima scena della pellicola. 

 «Cerco sempre di non fare film nostagici, mi piace fare film sull’oggi anche quando sono ambientati nel passato - commenta la regista durante la conferenza stampa -. Volevo dare questo senso di romanticismo al pubblico di guardare a un film del passato e portarlo all’oggi».

 «Mi ispiro a Truffeaut nel mio film e volevo che Eleanor Marx si rivolgese direttamente al pubblico»

Quello sulla vita di Eleanor Marx è un film che è stato costruito partendo dalle lettere ritrovare scritte dalla stessa Eleanor o da suo padre e che, nella sua regia, si ispira al cinema francese degli anni 50 e nello specifico a quello del regista François Truffaut. Ciò che ricorda, infatti, quella tipologia di cinema è l'uso della rottura della quarta parete da parte della protagonista del film che, in diversi momenti della storia, rivolge lo sguardo direttamente al pubblico e, uscendo dalla finzione, parla con lui.

 «Non è una cosa inusuale se si pensa a Truffeaux e, infatti, c'è tanto di lui nel mio film - sostiene Susanna Nicchiarelli -. Per me è un punto di riferimento quel tipo di cinema e la rottura della quarta parete è un elemento stilistico che mi piace molto sia da spettatrice che da regista. Volevo sottolineare, poi, l'importanza delle parole di Eleanor e per me valeva la pena frgliele dire direttamente al pubblico».   

Miss Marx: non solo un film femminista ma sulle contraddizioni dell'animo umano

Miss Marx è un film che potrebbe apparire a prima vista, femminista. La protagonista, di cui non si era mai raccontata la storia sul grande schermi fino ad ora, è una paladina dei diritti delle donne, è una donna che per prima ha lottato per l'indipendenza femminile, per il suffragio universale e per l'abolizione del lavoro minorile ma la figura di Eleanor Marx è molto di più di un esempio di femminismo. Si tratta dell'esempio lampante della contraddizione tipicamente umana di essere in conflitto tra la parte razionale e quella emotiva che si riflette nelle vite sia della stessa Eleanor che di suo marito. Questo film anche nella sua rappresentazione del matrimonio e dell'amore non è poi così lontano dalla contemporaneità ed è proprio questo il motivo che lo avvicina al pubblico nonostante i 1500 anni che separano queste due generazioni. 

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