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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Diretta

Alla Mostra del Cinema il ritratto del musicista Ezio Bosso affianca due film in concorso per Venezia 78

L'adattamento del romanzo di Annie Ernaux, "L'evenement" firmato da Audrey Diwan, sulla gravidanza indesiderata di una studentessa nella Francia del 1963 e il viaggio di lutto e paternità e mistero in "La caja" di Lorenzo Vigas sono i due film del concorso protagonisti oggi, 6 settembre, alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. In primo piano anche il racconto della strage del Circeo, attraverso il filtro del libro di Edoardo Albinati, in "La scuola cattolica" di Stefano Mordini e, sempre fuori concorso, "Ezio Bosso. Le cose che restano", ritratto del musicista realizzato da Giorgio Verdelli.

I principali film in programma oggi

  • "L'evenement" di Audrey Diwan (Venezia 78)
  • "La caja" di Lorenzo Vigas (Venezia 78)
  • "Ezio Bosso. Le cose che restano" di Giorgio Verdelli (Fuori concorso - Sala Grande)
  • "La scuola cattolica" di Stefano Mordini (Fuori concorso)
  • "Una relazione" di Stefano Sardo (Giornate degli Autori - Notti Veneziane)

"7 Prisioneiros" conquista il pubblico

Pubblico in piedi e lunghissimi applausi per la prima di "7 Prisioneiros", presentato ieri al PalaBiennale del Lido, alla presenza di regista attori. Il film Netflix, in concorso a "Orizzonti Extra" è una pellicola di denuncia della schiavitù industriale brasiliana.

«Ezio Bosso ha vissuto tanto vite, tutte per la musica»

Compositore, pianista, direttore d'orchestra: Ezio Bosso il 13 settembre avrebbe compiuto 50 anni e su di lui oggi è passto tra i "Fuori Concorso" a Venezia 78, un film commovente, con una musica meravigliosa, la sua. Si intitola "Ezio Bosso. Le cose che restano".

«È stata una sfida difficile, dal punto di vista tecnico ma soprattutto emotivo - racconta all'Ansa il regista Giorgio Verdelli - È stato fatto un lavoro da detective per scovare le centinaia di tracce lasciate da Bosso, un artista che ha fatto cose diverse, in situazioni anche fisicamente diverse, prima e durante la malattia, un artista che ha vissuto tante vite e tutte sempre in un'unica direzione: la musica». 

"La caja", Vigas: «Faccio film per raccontare storie che mi bruciano»

Un film sull’assenza del padre e sull’identità che in America Latina è una cosa tanto comune quanto politicamente importante capace, com'è, di generare dittature. Almeno la pensa così Lorenzo Vigas, in concorso quest’anno alla Mostra del Cinema di Venezia con "La caja".

Il film è ambientato a Chihuahua, una delle regioni più pericolose del Messico. Qui si svolge la storia di Hatzín (Hatzín Navarrete), un adolescente piuttosto inquieto di Città del Messico che si mette in cammino per recuperare i resti del padre rinvenuti in una fossa comune. Il racconto inizia proprio con lui, indio con tanto di faccia di pietra, che batte ossessivamente il piede sull’autobus che lo sta portando a destinazione. Arrivato al centro che raccoglie i resti dei desaparecidos, gli viene consegnata un piccola cassetta di metallo con quello che resta del padre.

«Non faccio film per vincere premi, piuttosto per raccontare storie che mi bruciano. Se poi i premi vengono sono bene accetti. L’ America Latina - dice Vigas -  è un Paese nel quale molto spesso il padre è assente. E così  non a caso in questi Paesi si scelgono poi leader politici che rappresentano la figura paterna assente e dai quali si accetta tutto e si fanno cose che normalmente non si farebbero mai».
 

Cicutto: «Quest'anno alla Mostra del Cinema il 60% in più di accreditati»

Record di presenze alla Mostra del Cinema. Rispetto alla scorsa edizione, «ci sono il 60% di accreditati in più rispetto alla scorsa edizione, c'è stata una sorta di assalto alla diligenza, sembra di essere tornati indietro di tre anni», dice il presidente della Biennale Roberto Cicutto, impegnato anche a traghettare verso la neutralità carbonica la Mostra, un obiettivo green apripista per un festival, di contrasto al cambiamento climatico, cercando la certificazione Rina. E già si parla del futuro: il rifacimento della sala Perla al Casinò, quella al terzo piano oggi chiamata sala Perla 2, forse una nuova struttura temporanea, tutto questo per aumentare la capienza delle sale. 

Applausi forzati per "La caja", in concorso a Venezia 78

Solo qualche applauso forzato per la prima stampa de "La Caja", il film in concorso del regista messicano Lorenzo Viga che torna a Venezia dopo aver vinto il Leone d'Oro nel 2015 per il film "Ti guardo". Il regista continua a scegliere personaggi maschili come protagonisti per un racconto sulla paternità e una denuncia della situazione lavorativa messicana e dei desaparecidos.

"La scuola cattolica" accolta da qualche fischio

La giornata inizia con la prima de "La Scuola Cattolica" per gli accreditati. Pochi applausi, qualche fischio e poco apprezzamento da parte dei giornalisti in sala, per un film che mette in scena lo stupro del Circeo e mostra le contraddizioni dell'educazione cattolica degli anni '70.

"La caja", secondo film in concorso oggi a Venezia 78

"La caja" di Lorenzo Vigas (Venezia 78) con Hernán Mendoza, Hatzín Navarrete, Elián González, Cristina Zulueta (Sala Grande alle 19.30). Hatzin, un adolescente di Città del Messico, è in viaggio per recuperare i resti del padre, trovati in una fossa comune tra gli immensi cieli e i vuoti paesaggi del nord del Messico. Ma l’incontro casuale con un uomo fisicamente somigliante al padre lo riempie di dubbi e speranze su dove questi sia davvero finito.

"L'evenement", film in concorso a Venezia 78

"L'evenement" di Audrey Diwan (Venezia 78) con Anamaria Vartolomei, Louise Chevillotte, Pio Marmai, Sandrine Bonnaire, Anna Mouglalis, Fabrizio Rongione (Sala Grande alle 16.45). Francia, 1963. Anne è una brillante studentessa con un promettente futuro davanti a sé. Tuttavia, quando resta incinta, vede svanire la possibilità di portare a termine i propri studi e sfuggire ai vincoli insiti nella sua estrazione sociale.

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