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78. Mostra del Cinema

Spencer è un delicatissimo sguardo sulla tristezza di Lady D. con una superba Kristen Stewart

La recensione del nuovo film di Pablo Larraín con l'attrice di Twilight nei panni della Principessa Diana

La vita di Lady D. racchiusa in tre giorni e in due ore di film. Non serviva altro per raccontarla. Fragile, sensibilissima ed estremamente bisognosa di affetto. Pablo Larraín ci è riuscito, ha avuto la capacità, o meglio, la sensibilità di catturare l'essenza di Diana Spencer senza ricorrere a nessun tipo di retorica o effetto speciale. Larraìn non racconta, mostra l'animo di Diana e lo fa andandolo a cercare nella sua quotidianità, nelle mura domestiche, in quei momenti di vita apparentemente insignificanti ma che rendono le persone ciò che sono. "Spencer" è un film che ingloba nella sua struttura l'emotività della sua protagonista indugiando in quegli occhi perennemente pieni di lacrime di una donna che non si è mai sentita amata da nessuno. In questo film, presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia, c'è tutta la tristezza di Lady Diana, la depressione, il suo istinto suicida, i problemi con il cibo, i problemi mentali, la gelosia per la relazione adulterina di suo marito, quell'estremo amore per i suoi due figli e il suo grande bisogno di connessione.

Spencer è una lente d'ingrandimento sulla delicatissima mente di una donna, di una mamma, di una moglie tradita e di una persona al centro dei riflettori di tutto il mondo costretta a seguire un copione che rende il suo presente estraneo al suo libero arbitrio, come un qualcosa di già scritto da qualcun altro. Diana non spera nel futuro, non ci crede, non crede nemmeno al presente perché sa di non avere potere per scriverlo con le sue mani. "Non sono abbastanza forte per scegliere di mettermi l'abito nero" dice nel film, e, così, segue quel copione scritto per lei con una consapevolezza nei confronti delle sua fragilità che stupisce. Diana crea una fortissima empatia con il pubblico che viene fuori dallo schermo attraverso i suoi occhi tristi, le sue movenze, la sua rabbia, la sua voglia di ballare, la sua voglia di mangiare al fast food e di essere una donna qualunque. E Kristen Stewart brilla nella rappresentazione delle emozioni di questa donna. È onesta, comunicativa, credibile, diventa Lady D. appropriandosi della sua tristezza ed è in grado di parlare al cuore del pubblico anche solo con quell'arrendevole sguardo perso nel vuoto che accompagna il suo volto in tutto il film.

Tutti sono stati testimoni della tristezza di Diana, i figli, il marito, la suocera, la servitù, i media, così come sono stati consapevoli della sua bontà d'animo e oggi, con questo film, forse lo siamo un po' di più anche noi. Ma la consapevolezza del dolore, senza azione non serve a niente.

Diana è stata una donna triste e non sappiamo se sia mai riuscita a vivere quella felicità che tanto desiderava ma noi speriamo ce l'abbia fatta, anche solo per un attimo. 

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