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Attualità San Marco / campo San Maurizio

Successone della mostra a Palazzo Zaguri, 10mila presenze in 40 giorni

Primo bilancio per l'esposizione di arazzi “Da Kandinsky a Botero. Tutti in un filo”, in campo San Maurizio

Palazzo Zaguri, con la sua mostra “Da Kandinsky a Botero. Tutti in un filo”, richiama turismo di qualità: la prima mondiale degli arazzi di Ugo Scassa registra oltre diecimila presenze in quaranta giorni, con grande interesse del mondo della scuola, che sta inviando moltissime iscrizioni per classi di ogni età. Le sale ospitano i celebri maestri del ‘900, Kandinsky, Dalì, Miró, Casorati, Capogrossi, Andy Warhol; i colori di Matisse e Paul Klee, le forme senza tempo di De Chirico, l’arte dirompente di Corrado Cagli e Mirko Basaldella. Per Mauro Rigoni, Ad di Venice Exhibition, l'intento è «portare a Venezia il turismo culturale di qualità e, di conseguenza, con elevate potenzialità di cui possono beneficiare le attività veneziane tutte. È stata una sfida, ma l’abbiamo vinta. Sembrava “un prodotto di nicchia”, sta registrando consensi non solo in Italia, ma in tutto il mondo».

Arte interattiva

Molte le chicche e gli aneddoti che si susseguono nelle trentacinque sale del palazzo, attraverso i suoi cinque piani: dalla possibilità di scattare la propria versione fotografica de “L’attesa” di Casorati, nella ricostruzione del quadro che riproduce fedelmente l’opera fin nei minimi particolari, pennellate comprese, un lavoro d’intreccio di fili di diverse sfumature che sembra impossibile, e invece è realtà. Basterà sedersi sullo sgabello occupato dalla modella del pittore, per diventare parte stessa dell’opera d’arte. E ancora il tappeto commissionato da Renzo Piano direttamente a Ugo Scassa, chiesto perché le persone potessero calpestare i suoi lavori, che mai, invece, ha visto posarsi piede umano se non quello di Ugo Scassa stesso.

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