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Nathalie Decoster Intime Venice: un itinerario artistico alla scoperta dell'artigianato veneziano

Una mostra che vuole contribuire alla salvaguardia della città attraverso un lavoro congiunto tra l'artista riconosciuta a livello internazionale e 9 artigiani di Venezia

Inaugurata al Palazzo Morosini, sede storica di Generali, la mostra intitolata Nathalie Decoster Intime Venice è un itinerario artistico alla riscoperta di Venezia e del suo artigianato. Nata da un'iniziativa di ICI Venice - Istituto Culturale Internazionale e sostenuta da Generali Valore Cultura, la mostra si pone come un'esposizione discreta e autentica, lontana dalle rotte turistiche e dai luoghi più conosciuti della città verso posti inediti per rendere omaggio alle abilità uniche di artigiani veneziani poco conosciuti. L'artista francese, riconosciuta a livello internazionale, ha scelto di unire quelle che sono le sue ricerche artistiche e le sue riflessioni sulla condizione umana contemporanea con la maestria di nove artigiani veneziani per creare opere d'arte che mettano insieme pensiero e manualità e che vogliono essere un modo per guardare la città di Venezia con occhi diversi. L'itinerario artistico che va da Palazzo Morosini fino al Barcarizzo, cantiere per la creazione, restauro e riparazione di barche a Murano, permetterà agli spettatori, dall'8 maggio al 19 luglio, di vedere i risultati di un lavoro svolto a quattro mani. 

Nove tappe alla scoperta di Venezia e del suo artigianato

I nove artigiani coinvolti in questa mostra itinerante appartengono a settori diversi. Si passa da maestri d'ascia a esperti di serigrafia, da pasticceri a costruttori di specchi. Ognuno di loro ha saputo mettere in scena il risultato di uno studio artistico svolto in connubio con l'artista. Il percorso inizia da Campo Santo Stefano, nella corte del Palazzo Morosini, che ospita l'opera monumentale che Nathalie Decoster ha sviluppato insieme al giovane designer veneziano Edoardo Pandolfo dal titolo Human Fragility. Si tratta di una creazione che rappresenta il concetto astratto della fragilità umana e della sua estrema delicatezza. L'opera, realizzata in vetro, è stata, infatti, distrutta dal temporale che ha colpito Venezia nei giorni scorsi e poi ricostruita, a dimostrazione di quello che è il suo significato intrinseco. L'itinerario prosegue poi nei pressi di Campo Sant'Angelo nella bottega di Marisa Convento, una delle ultime impiraresse di Venezia e designer di gioielli in vetro. Si raggiunge, a seguire, Santa Croce presso il laboratorio Muranero di Moulaye e Alice Niang, rispettivamente maestro del vetro e designer di gioielli. Si passa poi a Castello e, nello specifico, al Laboratorio serigrafico di Gianpaolo Fallani. La quarta tappa del percorso è, invece, Cannaregio con l'orto autogestito di Campo San Giacomo dell'Orio per poi passare alla Pasticceria Rio Marin. Si giunge ora a Murano presso Barbini specchi veneziani, a seguire Amy West incisore di vetro su bicchieri soffiati, Davide Fuin e infine Giovanni da Ponte e il suo Barcarizzo, cantiere nautico di barche veneziane a Murano.

Soddisfatta del proprio lavoro e di quello dei suoi collaboratori, Nathalie Decoster dichiara:

Sono sicura che questi intercambi creativi con Marisa, Moulaye, Gianpaolo, Giovanni, Amy, Davide e Bianca saranno preziosi. Questi artigiani non conosciuti dalla maggior parte delle persone che arrivano a Venezia rappresentano un'energia che contribuisce alla vita e salvaguardia della città. Spero di poter partecipare alla loro messa in luce attraverso la concezione di questo itinerario che parte dal bellissimo Palazzo Morosini Gattenburg. Sono rimasta molto colpita dalle loro risposte positive per partecipare a questo progetto perché non ci conoscevamo. L'uomo è essenziale, è questo che motiva la creazione delle mie opere.

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