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«Il progetto delle barriere in vetro è invasivo». Italia Nostra per l'impermeabilizzazione dell'insula

«Della Basilica e di tutta San Marco piazza: un piano già completato e presentato nel febbraio del 2020 e poi approvato». Moretto in commissione Ambiente alla Camera sul Mose: «Nominare l’Autorità per la laguna»

Le maree che invadono piazza San Marco e la sua Basilica sono sempre più frequenti, gli interventi a protezione dei monumenti si sono fermati l'anno scorso, facendo slittare il cronoprogramma per mancanza di fondi, e c'è chi preme per abbandonare il progetto delle barriere in vetro in favore di interventi di impermeabilizzazione di tutta l’insula.

«Ci siamo sempre dichiarati contrari, pone problemi di grave impatto visivo prevedendo una barriera sorretta da una settantina di pilastri di acciaio piantati nella pavimentazione attorno al perimetro della Basilica - scrive la sezione veneziana dell'associazione Italia Nostra, che esprime preoccupazione per la grave situazione in cui versano la Basilica di San Marco e il suo nartece, a causa delle maree lesive dei suoi preziosi elementi marmorei, come denunciato dalla Procuratoria e dal Patriarca - L'intervento comporterà l'asporto di una porzione notevole di pavimentazione storica in masegni (circa 200 metri quadri), e nonostante le prescrizioni sul lievo, numerazione e ricollocazione degli originari elementi, constatiamo che già alcuni risultano fratturati, così come parte della pavimentazione in pietra d’Istria a ridosso della Basilica. La panchina marmorea a fianco del gruppo dei Tetrarchi sarà probabilmente asportata, attorno al perimetro della Basilica verrà posato un imponente basamento in cemento, allo scopo di impermeabilizzare l’area e sostenere pilastri e lastre. Quanto alle alterazioni sotterranee, compresa la trincea di cemento, saranno inamovibili e permanenti, e apprendiamo che la stessa balaustrata potrebbe non essere provvisoria. Questo intervento complesso e impattante - conclude Italia Nostra - diventerebbe inutile se si attuasse il progetto di impermeabilizzazione di tutta l'insula di San Marco e di tutta la piazza: un progetto già completato e presentato nel febbraio del 2020 e successivamente approvato». L'associazione lancia un accorato appello alle istituzioni competenti, al mondo della cultura e della società civile e l'avvio del dibattito pubblico, come previsto dal codice dei contratti pubblici per le opere che possono avere un impatto sulla città».

Sul versante del Mose, ieri la deputata veneziana di Italia Viva Sara Moretto, intervenuta in Commissione Ambiente, ha replica al viceministro ai Trasporti e alla Mobilità sostenibili Giancarlo Cancelleri, che ha risposto a una sua interrogazione. «Ribadisco l’urgenza di nominare l’Autorità per la laguna, individuando una figura che conosca profondamente il territorio così da superare finalmente il commissariamento del Mose, dando stabilità alla governance per la salvaguardia di Venezia. Affermare che tutto va bene dopo mesi di stallo dei lavori non è realistico - afferma  Moretto - Ora che anche le questioni irrisolte tra Consorzio Venezia Nuova e imprese sembrano avviarsi a soluzione, anche grazie alla norma approvata nel decreto Milleproroghe che chiarisce i termini di validità dell'accordo tra le parti, dobbiamo guardare al futuro consapevoli che abbiamo davanti una sfida: il Mose da completare e una salvaguardia del territorio che va garantita».

«È  evidente - ribatte Cancelleri - come le figure interessate alla governance del Mose abbiano attivato ogni azione necessaria per superare la crisi del Concessionario Cvn e per riavviare i cantieri a pieno regime in tempi brevi, dopo l'accettazione, da parte del Tribunale, del piano di risanamento del Consorzio stesso». Resta in carica, ha detto, senza soluzione di continuità amministrativa il provveditore ad interim Fabio Riva, e quanto alla mancata istituzione dell'Autorità per la laguna di Venezia, «essa non pregiudica alcuna attività poiché garantita dal provveditorato stesso assieme al Commissario liquidatore del concessionario e al Commissario del Mose, Elisabetta Spitz».

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