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Attualità Castello / San Pietro di Castello

La petizione: «No foresteria e centro benessere a San Pietro di Castello»

La mobilitazione contro il progetto dell'immobiliare Artea. «Preservare l'area archeologica, l'ex caserma Sanguinetti come struttura di residenza stabile e il verde per tutti»

Il progetto, per riqualificare la zona dell'ex caserma Sanguinetti, l’area archeologica di Olivolo e l’ex chiesa e infermeria di Sant’Anna a San Pietro di Castello, era stato presentato nel novembre del 2020 dalla società immobiliare francese Artea. Il Comune, a ottobre scorso, ha approvato la delibera di giunta, con alcune prescrizioni alla società, per dare il via all'iter di valorizzazione dei compendi e dell'area verde (di quasi 5 mila metri quadri). «Riusciremo in questo modo non solo a recuperare delle strutture dismesse da anni ma anche a creare occasioni di sussidiarietà tra pubblico e privato - aveva detto il sindaco Brugnaro - Un progetto che vedrà un investimento di quasi 26 milioni di euro, senza oneri per l’amministrazione, attraverso i quali si recupereranno e valorizzeranno due importanti immobili storici, si realizzerà un parco pubblico, si riqualificherà un intero quartiere e dove troveranno occupazione, non appena tutto il progetto sarà concluso, oltre 200 persone all’interno delle strutture che vedranno la realizzazione di spazi per il co-working, il co-living, sale conferenze, formazione, convegni e spazi per foresteria». Domani, alle 11 a Ca' Loredan, comitati, partiti e cittadini presenteranno la mobilitazione “Salviamo San Pietro di Castello e Sant’Anna”: la passeggiata partecipata di sabato 5 marzo, il concorso fotografico e la petizione al Consiglio comunale per chiedere di fermare l'iter di approvazione di questa delibera.

Interverranno i consiglieri comunali di “Tutta la Città Insieme!” Giovanni Andrea Martini e del Movimento 5 Stelle, Sara Visman, il consigliere della Municipalità di Venezia Murano Burano del Gruppo Verde Progressista, Franco Schenkel, Claudio Sensini del Forum per Mestre e per Venezia, Rosaria Culicelli del Partito Comunista, i rappresentanti delle associazioni Italia Nostra, Cristiano Gasparetto, e Laboratorio Morion, Ruggero Tallon, alcuni rappresentanti dei cittadini del sestiere di Castello e i giudici del concorso fotografico, Manfredo Manfroi e Philippe Apatie. «Saranno illustrate le criticità della delibera - spiegano - Nonché il progetto che si vuole realizzare senza che sia mai stata coinvolta o informata la città e che, di fatto, costringe gli attuali residenti dell’ex caserma Sanguinetti a lasciare le proprie case, intacca un luogo di grande rilevanza storica archeologica e altera, con dinamiche estranee alla città, una parte viva e vissuta».

«Condividiamo le preoccupazioni e le iniziative dei residenti di San Pietro di Castello che contestano il progetto di riuso dell’ex caserma Sanguinetti, dell’area archeologica di Olivolo, dell’ex chiesa ed ex infermeria di Sant’Anna della società francese Artea - affermano i consiglieri Gianfranco Bettin e Gianluca Trabucco (Verde Progressista) - L’idea di farne residenza per turisti facoltosi elimina la funzione storica di residenza stabile, espelle le famiglie che vi abitano oggi, colpisce un territorio come quello di San Pietro, Campo Ruga, Sant’Anna e via Garibaldi dove un radicato tessuto sociale popolare ha costituito un antidoto alla devastazione operata dal turismo di massa in altre zone della città». Chiediamo che venga sospeso l’iter della delibera della giunta e si apra un vero confronto pubblico sul destino di Olivolo e della zona est di Castello, coinvolgendo in primis i veneziani che vi abitano».

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