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Dopo le mani in Canal Grande, a Venezia la nuova opera monumentale di Lorenzo Quinn

Iniziati oggi i lavori di montaggio di Baby 3.0, all'interno del giardino di Ca' Corner

Sono cominciati questa mattina a Ca' Corner, sede della Città metropolitana, i lavori per l'installazione di Baby 3.0, nuova opera monumentale dell'artista italo-americano Lorenzo Quinn, che resterà esposta fino al 31 ottobre nel giardino progettato dal Sansovino. Nel 2017, lo scultore, figlio di Anthony Quinn, aveva stupito il mondo intero con due mani gigantesche alte circa 9 metri, posizionate a sorreggere la facciata dell'hotel Ca' Sagredo in Canal Grande.

La collocazione della scultura è il frutto del risultato di un bando lanciato dalla Città metropolitana lo scorso marzo, al quale ha partecipato e vinto lo studio di Quinn che si è assicurato la location del giardino di Palazzo Corner della Ca’ Granda, già più volte utilizzata per l’esposizione di opere della Biennale Internazionale d’Arte. Il bando aveva una base d’asta di 15mila euro mensili, lo studio dell’artista italo-americano si è garantito la location con un’offerta superiore, pari a 20mila euro mensili, per un totale di 80mila euro. La cifra che entrerà nelle casse della Città metropolitana verrà utilizzata per le spese di manutenzione di Ca’ Corner, di cui l’ente è proprietario.

Baby 3.0 è un simbolo di rinascita, tributo verso il mistero della vita e segna una nuova fase del percorso artistico di Lorenzo Quinn senza abbandonare le tematiche e le istanze che gli sono più care, compresi la salvaguardia e il destino della città lagunare, alla quale è da sempre molto legato, e i valori più profondi della nostra umanità. I lavori di installazione si concluderanno il 13, mentre il giorno successivo ci sarà il taglio del nastro dell'opera.

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