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Stare insieme e condividere, nuovi spazi per anziani: "Recupero urbano e sociale"

Inaugurati mercoledì un orto sociale e un centro di ritrovo per la terza età in Fondamenta San Basegio. "Trasformato uno spazio poco valorizzato in una posizione interessante"

Un orto sociale per coltivare insieme, stare all’aria aperta, chiacchierare all’ombra degli alberi, e un appartamento adibito a spazio di ritrovo, dove incontrarsi per condividere attività, magari per mangiare in compagnia o conoscere nuove persone: da oggi, grazie al progetto DD-Social, a Venezia, in Fondamenta San Basegio, ci sono due nuovi spazi a disposizione degli anziani.

A presentare la novità sono stati mercoledì mattina, nella sede dell’ex Elemosiniere a Dorsoduro, l’assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, i presidenti dell’Istituzione veneziana Servizi sociali alla Persona, Luca Segalin e di Ire Venezia – Istituzioni di Ricovero e di Educazione, Luigi Polesel, e Laura Mascino, l’architetto che ha curato il progetto.

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'Ridare vita'

“Siamo estremamente soddisfatti di questa iniziativa - ha esordito il presidente Segalin - che restituisce vitalità ad un’area che da tempo era inutilizzata. Un recupero non solo urbano ma anche sociale, visto che le persone anziane potranno usufruire di queste strutture”. “In questa zona - ha sottolineato Venturini - ci sono due importanti poli in ambito sociale: le case alloggio dell’ex Elemosiniere e la struttura dell’Ire all’Angelo Raffaele che ospita una ventina di nuclei familiari tra anziani autosufficienti e giovani coppie con bambini. È stata un’intuizione felice quella di trasformare uno spazio poco valorizzato, in una posizione interessante come questa, in un orto che potrà essere vissuto dagli anziani autosufficienti della zona, ma in generale da tutti gli abitanti del quartiere. Uno spazio aperto alla cittadinanza dove venire a fare giardinaggio ma soprattutto a stare in compagnia. Un’iniziativa bella, nell’ottica di un welfare sempre più di comunità, in cui non sono solo i servizi sociali ma è la città stessa che si prende cura di sé”.

Orti urbani

“Gli orti urbani - ha spiegato Mascino - rappresentano ormai uno strumento importante delle politiche urbanistiche e di welfare in tutta Europa. L’idea alla base di questa operazione di welfare urbano è stata quella di recuperare uno spazio abbandonato e farlo diventare un luogo collettivo, dove gli anziani possano incontrarsi e vincere la solitudine. Un progetto partecipativo fin dall’inizio, in cui ogni decisione è stata condivisa, reso possibile grazie alla collaborazione delle varie istituzioni che si occupano di sociale”. 

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Soddisfazione per il progetto è stata espressa anche dal presidente Polesel, che ha ringraziato tutte le persone che hanno collaborato alla sua realizzazione: “Ma i veri protagonisti - ha detto rivolgendosi agli anziani presenti - siete voi, risorse straordinarie per la città. Questa esperienza - ha proseguito Polesel - è un ottimo esempio di invecchiamento attivo. La vostra presenza e il vostro impegno sono un segnale importante per tutti”.

Centro diurno

Oltre all’orto, è a disposizione un appartamento dove gli anziani possono incontrarsi e condividere attività pensate per la terza età. Un primo passo che consentirà in futuro la trasformazione in una vera e propria struttura di centro diurno per anziani autosufficienti. Sono già una quindicina gli anziani che hanno iniziato a frequentare i nuovi spazi, ma la previsione degli operatori è che intorno a queste strutture ne gravitino, col tempo, almeno il doppio. 
 

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