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Giovedì, 28 Marzo 2024
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All'Arsenale di Venezia un nuovo centro di studio e ricerca in campo marittimo

"Parte da Venezia il futuro della ricerca marina nel Mediterraneo. In campo l'associazione Mruv, l'Università di Trieste e lo Iuav di Venezia"

L'Arsenale di Venezia diventa cornice di un nuovo centro di ricerca in campo marittimo. Parte proprio da questo luogo uno studio sul futuro della ricerca marina del Mediterraneo che fungerà da supporto a un'innovativa nave multiruolo pensata per operare nel Mediterraneo. Tutto questo è  fulcro del progetto presentato nella conferenza “Tra Mare e Ricerca: proposte e prospettive per un futuro in ripresa”, organizzata da Alessandro Sanetti e Chiara Bidoli, rispettivamente presidente e vicepresidente dall’associazione Mruv project, in collaborazione con l’Integrated ship design lab (ISD Lab) del Dipartimento di ingegneria navale di Trieste. 

Il piano è stato ideato da Sanetti e portato avanti insieme a Bidoli, entrambi legati all’università Ca’ Foscari: il primo è studente magistrale in scienze dell’antichità e la seconda borsista di ricerca nel dipartimento di economia.

«Il progetto è divisibile in due parti – spiegano Sanetti e Bidoli - la prima riguarda la progettazione di nave da ricerca multiruolo, in collaborazione con l’università di Trieste. Si tratta di un’imbarcazione che può essere utilizzata per diversi profili missione (ossia lo studio del cambiamento climatico, la pesca, la salvaguardia dell’ecosistema marino, la mappatura geologica dei fondali e la ricerca archeologica marittima e subacquea) ed è pensata come uno strumento condiviso per enti di ricerca e università italiane ed europee per lo studio del Mediterraneo. L’idea è di creare mezzi e infrastrutture comuni che permettano la raccolta di dati, che possano essere poi condivisi tra gli attori, rendendo efficiente la ricerca dal punto di vista sia di risultati più veloci sia della condivisione dei costi. La seconda parte, invece, realizzabile attraverso una collaborazione con l’università Iuav di Venezia riguarda la creazione di un centro di ricerca a supporto dell’unità navale, da ricavare nell’arsenale, recuperando alcuni vecchi fabbricati storici in degrado»

Con questo progetto s’intende dare avvio a un nuovo modo di pensare alla ricerca, che si basi sull’utilizzo di strumenti e infrastrutture comunitarie e sulla creazione di dataset condivisi per mappare e monitorare la complessità dei sistemi marini, permettendo all’Italia di armarsi della resilienza necessaria per affrontare il futuro. Di più: l’obiettivo è riportare al centro Venezia, città che deve la sua essenza, ricchezza e grandezza a quel mare che oggi la minaccia e in cui potrebbe invece celarsi una nuova e inaspettata rinascita. A confrontarsi su questi temi Sanetti, Bidoli, professionisti del settore ingegneristico navale (docenti dell’Isd Lab di Uni Ts e ingegneri di Sts Marghera), l’economista Carlo Cottarelli, il geologo marino e direttore del Dipartimento di Scienze e Sistema Terra del Cnr Fabio Trincardi e la consigliera comunale di Milano Giulia Pastorella.

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