rotate-mobile
Attualità Marghera

Occupazione del Capannone del petrolchimico, il sostegno di Cacciari

La lettera dell'ex sindaco e professore al sindacato che da 13 giorni presidia il fabbricato

A 13 giorni dall'occupazione del Capannone del petrolchimico a Marghera, acquistato dal Comune per "restituirlo alla città", la Cgil ha ricevuto una lettera da Massimo Cacciari, a sostegno della vertenza. «Ringraziamo il professor Cacciari per aver rappresentato bene le ragioni che ci stanno spingendo ad occupare lo stabile», commenta il sindacato. 

«Al Capannone del Petrolchimico di Marghera - scrive Cacciari - è vissuta la storia del movimento operaio di Venezia per molti decenni. Le giornate di discussione e di lotta che qui si sono svolte hanno formato centinaia e centinaia di lavoratori. Non erano soltanto momenti di rivendicazione, che avevano sempre anche una dimensione ben più generale, come fu nell'autunno caldo. Molto più spesso sono stati incontri sulle grandi crisi internazionali, sui problemi politici e di riforma. Chi non ricorda le assemblee negli anni del terrorismo? Non sono state anche quelle assemblee a sbarrargli la strada? Che continui a essere gestito dalle organizzazioni dei lavoratori non è però questione di nostalgia, tantomeno si vuole conservare un "monumento". Che il Capannone continui a essere il Capannone e non si trasformi in qualche generico luogo di "socializzazione" significa un impegno culturale e politico: che Mestre continui a essere un centro produttivo, che al centro della sua vita continuino a esserci l'occupazione, il lavoro e le sue organizzazioni. Il Capannone è simbolo di questa volontà. Nessun'altra presenza deve abitarlo. Bene ha fatto il Comune ad acquisirlo se lo affiderà a quelle categorie che lo tengono ormai da due generazioni come propria casa e propria bandiera. Temere che questo significherebbe chiuderlo alla città è semplicemente ridicolo. Come si può credere che operai che hanno contribuito come nessun'altra categoria allo sviluppo della propria città e del proprio Paese siano le persone che vogliono "chiudere" ad altri il luogo delle proprie attività?! Nessuno sa meglio di loro che cosa significhi res publica, bene comune. Ben altri sono gli avari custodi della res privata. Ci vediamo al Capannone!».

«Non possiamo che condividere e sostenere le parole del professor Massimo Cacciari in merito alla vicenda dell'acquisto del capannone sindacale da parte del Comune - dichiara Monica Sambo segretaria Pd -. Le parole di Cacciari rappresentano il sentimento di questa città nei confronti del lavoratori di Porto Marghera, per quello che hanno rappresentato con le loro lotte e la voglia di cambiamento e di innovazione. Sono stati anni duri quelli che hanno caratterizzato la storia industriale del nostro territorio, colpito dalla tragedia vergognosa degli omicidi e delle violenze delle brigate rosse. Proprio al capannone campeggia uno striscione che condanna l’assassionio di Taliercio e continua a darci, come nelle assemblee di allora, il chiaro e indiscutibile posizionamento delle forze sindacali contro la violenza e le stragi. Cacciari parla di res publica come elemento che ha contraddistinto le battaglie di quegli anni - continua la segretaria - e che continua ad essere patrimonio delle lotte sindacali. Proprio a Venezia abbiamo bisogno di una riconquista della res publica, come dice Cacciari, rispetto ai custodi della res privata che sta dilagando nel nostro territorio. Le parole di Cacciari dovrebbero spingere la giunta ad ascoltare le ragioni dei lavoratori, a convocare subito il tavolo con i sindacati e a chiudere quell’accordo che come Pd avevamo chiesto fosse fatto prima della delibera in Consiglio comunale».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Occupazione del Capannone del petrolchimico, il sostegno di Cacciari

VeneziaToday è in caricamento