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Al via “Operazione Fiumi", la campagna di Legambiente per monitorare i fiumi

Prima tappa su Piave e Livenza. Legambiente: «Depurazione sotto controllo ma va tenuta alta la guardia e attenzione alla frammentazione nella gestione dei corsi d’acqua»

Prima tappa oggi a San Donà di Piave per l’equipaggio di Operazione Fiumi, la campagna di citizen science e ambientalismo scientifico di Legambiente realizzata grazie al supporto tecnico di Arpav e per l’edizione 2023 in collaborazione con Coop Alleanza 3.0 e Anbi Veneto (l’Associazione regionale dei Consorzi di bonifica) e con il partner tecnico Strada Srl.

Le indagini microbiologiche delle acque si sono svolte nel mese di maggio: in totale sono 110 i campioni raccolti lungo 9 fiumi della regione e consegnati ai laboratori di Arpav. Secondo i dati raccolti da Legambiente, tutti e sette i punti monitorati nel Piave rientrano entro i parametri di balneabilità delle acque (500 MPN/100ml), mentre nel Livenza sui cinque punti presi in esame, uno, Gorgo al Monticano (Treviso) supera di poco i 500 MPN/100ml, mentre un secondo a Motta di Livenza (Treviso) con 1119 MPN/100ml oltrepassa il limite standard di qualità delle acque indicato da ARPAV. Buone notizie per il Piave rispetto alla qualità delle acque, dove non sono state riscontrate criticità. «Ma il fiume continua a soffrire della mancanza di una visione complessiva, con interventi frammentati che non garantiscono né un sufficiente deflusso ecologico delle acque né la messa in sicurezza dai fenomeni estremi quali siccità e alluvioni.», spiegano da Legambiente.

Per il Livenza tornano ad essere due i punti con presenza batterica da osservare con maggiore attenzione, le cui cause sono da ricercare anche risalendo gli affluenti del corso d’acqua. Anche per il Livenza a preoccupare è la mancanza di una gestione complessiva capace di tutelare allo stesso tempo gli usi idrici e l’ecosistema. «Sono solo 2 su 12 i punti critici con la presenza di batteri fecali, considerando entrambi i fiumi  il dato sembra indicare un generale miglioramento, in particolare del Piave che presenta valori mediamente più bassi in ognuno dei sette punti campionati - commenta Francesco Tosato, portavoce della campagna di Legambiente - ma non va dimenticato che il monitoraggio di Legambiente si riferisce ad uno specifico momento». Considerando che gli escherichia coli sono dei batteri a scarsa resistenza e dopo poco meno di 1 giorno non sono più rintracciabili, è evidente che rispetto alla presenza di sversamenti o scarichi non controllati è necessario tenere alta la guardia. 

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