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Mestre, l'ospedale dell'Angelo ai francesi: venduto il 59,4% delle quote

L'operazione coinvolge la concessionaria che gestisce i servizi non sanitari. Astaldi conserva l'1%. Cgil critica: «Così peggiora l’indebitamento della sanità»

Astaldi ha informato di aver perfezionato la cessione di una quota pari al 59,4% di Veneta sanitaria finanziaria di progetto S.p.A., concessionaria dell'ospedale dell'Angelo di Mestre. Ad acquistare è stato Core Infrastructure II, fondo controllato da Mirova, del gruppo francese Ostrum Asset Management. Si parla della gestione dei servizi non sanitari: pulizie, ristorazione, manutenzione, refertazione, area commerciale, lavanderia.

«Continuità assicurata»

Astaldi e Astaldi Concessioni restano socie con lo 0,5% ciascuna, «assicurando la continuità sia nello sviluppo delle attività di gestione operativa dell’infrastruttura, sia nei rapporti con il concedente Ulss 3 Serenissima». L’operazione, spiega la società, «ha l’obiettivo di fare entrare nella compagine societaria della concessionaria un nuovo socio di primario standing internazionale e, quindi, un investitore istituzionale in possesso dei requisiti generali richiesti e in grado di garantire ulteriore solidità finanziaria per il futuro esercizio della gestione dell’ospedale».

Hub regionale

L'ospedale dell'Angelo è dotato di 680 posti letto, si estende su una superficie complessiva di 260mila metri quadrati (comprensiva della Banca degli Occhi) ed è operativo da aprile 2008. Secondo la stampa locale, l'operazione vale circa 50 milioni di euro. 

Perplessità e rassicurazioni

Critico il segretario di Fp Cgil, Daniele Giordano: «Questa condizione peggiora l’indebitamento della sanità - afferma -. Penso che dovrebbe essere il pubblico responsabile in toto di servizi così delicati. Se il debito aumenta, perché giustamente il privato punta agli utili, peggiora la qualità per i cittadini». L'azienda sanitaria assicura che i servizi continueranno a migliorare: «L’impegno è garantire che l’ospedale sia in primo luogo dei cittadini. L’eccellenza e l’efficienza dell’ospedale sono sempre cresciute e gli investimenti per l'umanizzazione, le tecnologie e il reclutamento di specialisti non sono minimamente in discussione. La direzione in questi anni si è impegnata perché il concessionario partecipi per quanto gli compete alla crescita dell’ospedale; ed è determinata ad ogni azione per condividere anche in futuro con il concessionario la progettualità necessaria».

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