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Ospedali di Comunità: 20 posti letto a Jesolo, 12 a Portogruaro e 15 a San Donà di Piave

La Regione Veneto ha approvato il piano presentato dall’Ulss4 che completa la programmazione sul territorio e permette soluzioni diversificate per le diverse tipologie di bisogno

La Regione Veneto ha approvato in tempi da record il piano presentato dall’Ulss4 (lo scorso maggio) per l’attivazione dei posti letto destinati agli Ospedali di Comunità. Venti attivati all’ospedale di Jesolo, che aggiunge così un ulteriore servizio ai tanti esistenti in ambito riabilitativo e non solo, ma anche altri 2 posti letto all’Unità Riabilitativa Territoriale (sempre ospedale di Jesolo) che si aggiungeranno agli 8 esistenti. All’Ipab Francescon di Portogruaro verranno attivati 12 posti letto, e altri 15 all’Ipab Monumento ai Caduti di San Donà di Piave.

Soluzioni diversificate in base ai bisogni

Per il direttore generale dell’Ulss4, Carlo Bramezza, è un altro importante obiettivo che completa la programmazione degli ospedali di comunità sul territorio e permette di  mettere in campo soluzioni diversificate per le diverse tipologie di bisogno, con la già acquisita disponibilità dei Centri Servizi per Anziani del territorio. "La collaborazione con le case di riposo e le nostre Ipab è costante e continua nella direzione di nuovi e importanti risultati – argomenta Bramezza – tanto che prevedo entro l’anno l’attivazione degli ospedali di comunità alla Francescon di Portogruaro e Al Monumento ai Caduti di San Donà. Mentre per quanto riguarda l’ospedale di Jesolo ci vorrà un po’ più tempo per l’esecuzione di importanti investimenti e lavori nella parte attualmente chiusa, che faranno diventare questa struttura più viva e frequentata rispetto ai tempi in cui era un grande ospedale. Questa struttura sarà unica in tutto il Veneto per le sue caratteristiche: vocazione riabilitativa con ospedale di comunità e un’ampia offerta di prestazioni ambulatoriali".

Fragilità

"Il progetto - aggiunge Mauro Filippi, direttore dei Servizi Socio Sanitari dell’Ulss4 - era stato condiviso anche con la Conferenza dei sindaci perché questa strutture permettono di dare risposte importanti nel territorio, proprio ai soggetti più fragili, i quali una volta ricoverati in ospedale e superata la fase acuta non sono ancora pronti per rientrare a domicilio. Gli Ospedali di Comunità – conclude Filippi - sono definiti strutture di ricovero intermedio a carattere temporaneo, le attività assicurate riguardano pazienti con funzioni potenzialmente recuperabili, come ad esempio in seguito a un importante intervento chirurgico o dopo un allettamento prolungato, ma anche pazienti per i quali si avvia un percorso di adattamento all’utilizzo di protesi-ausili e all’ambiente".

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