Pisani Moretta venduto a un magnate di Hong Kong. Sammartini: "Non sarà mai un hotel"
Il pregevole edificio affacciato sul Canal Grande è passato di proprietà. Gli ex inquilini soddisfatti della scelta: "Affidato a mani giovani e intelligenti"
Adesso è ufficiale, Palazzo Pisani Moretta non è più "veneziano". L’immobile gotico del Sedicesimo secolo è stato venduto a un cittadino di Hong Kong. In città la notizia è trapelata già da qualche giorno, ma finora la proprietà, i fratelli Maurizio e Gerolama Sammartini, non aveva confermato e, nemmeno, smentito i rumors. Venerdì, la conferma ufficiale: "Il prestigioso edificio storico affacciato sul Canal Grande ha ufficialmente cambiato proprietà". Gli eredi Sammartini hanno venduto attraverso la formula della trattativa privata, seguiti dallo Studio Cortellazzo-Wiel per le pratiche legali mentre l’advisor è stato il gruppo Reddy’s di Milano.
"Mai un albergo"
Chi teme che di qui a breve sorgerà un nuovo hotel extra lusso in centro storico, deve ricredersi: il palazzo resterà una residenza privata, almeno stando a quanto dichiarato dai Sammartini. "Abbiamo sempre rifiutato le molte offerte in cui era sottesa la trasformazione in albergo o simili - commentano i fratelli - La proposta accolta, che intende mantenere la attuale destinazione ad abitazione privata, disponibile ad ospitare eventi culturali di spessore, è quella di una persona che dimostra interesse, passione e rispetto per Venezia e la sua cultura che ha anche recentemente confermato acquistando, nella terraferma, un monumento di grande importanza storico artistica".
Patrimonio veneziano
Da indiscrezioni, parrebbe che Pisani Moretta, dove ogni anno si celebra il Ballo del Doge, una delle feste più blasonate del Carnevale veneziano organizzato dalla stilista Antonia Sautter e che ospitò Johnny Depp durante le riprese di "The Tourist", sia stato ceduto per più di 50 milioni di euro. Si tratta tuttavia di voci di corridoio, che al momento non trovano conferme. "Oggi siamo certi di aver fatto una buona scelta, avendo affidato a mani più giovani, intelligenti, colte e appassionate, un patrimonio che è e deve restare parte inscindibile di Venezia, della sua storia e della sua bellezza", concludono gli ormai ex proprietari.