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«Posti barca occupati da "rosegoti", bisogna intervenire»

L'interrogazione del consigliere comunale Pd, Paolo Ticozzi. «Non dovrebbero essere utilizzati come deposito per imbarcazioni inutilizzate che vi permangono per mesi o anni». Bando concessioni: «In ritardo, se ne discuta in commissione»

«Posti barca occupati da rosegoti non in grado di navigare, bisogna intervenire». Per il consigliere comunale del Partito Democratico, Paolo, Ticozzi la sosta per le barche in laguna è complicata. «In città ci sono posti barca pubblici concessi e occupati stabilmente da barche semiaffondate, in stato di degrado o non più in grado di navigare a fronte della forte domanda insoddisfatta di posti barca, come testimoniato dall’ultimo bando con scadenza a febbraio 2019, in cui le richieste di assegnazione sono state circa 1200 e ne sono state soddisfatte solamente 128».

Per il consigliere i posti non dovrebbero essere utilizzati come deposito per barche inutilizzate o non in grado di navigare che vi permangono per mesi o anni senza essere spostate, occupando spazi preziosi che di fatto vengono tolti a chi ne avrebbe reale necessità. Ticozzi rincara: «A questo si affianca il problema estetico e di tutela del decoro della città, patrimonio dell’Unesco, in cui la Soprintendenza pone vincoli molto stringenti. È assurdo che nei canali sostino “rosegoti” che oltre a essere brutti da vedere non sono in grado di navigare».

«I posti barca - continua il consigliere - che sono pubblici ma in concessione a privati non dovrebbero essere vissuti come diritti acquisiti, su cui si può fare quello che si vuole, dovrebbero essere soggetti a vincoli sull’utilizzo e la manutenzione e sui mezzi che vi stazionano. Ad oggi a chi utilizza non correttamente o lascia vuoto un posto barca per 6 mesi può essere revocata la concessione; la mia domanda è, si può considerare utilizzato correttamente un posto barca occupato da una barca non in grado di navigare e che vi staziona senza mai essere mossa per sei mesi o più? C’è un problema di controllo - conclude - Ci sono solo due agenti della polizia locale dedicati alle concessioni degli spazi acquei: decisamente poco se guarda al passato quando era presente un nucleo di 5 uomini più un commissario dedicato. Aggiungo che il bando che dovrebbe essere biennale è in ritardo, per questo ho presentato un’interrogazione nella speranza di poterne discutere in commissione».

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