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Attualità Porto Marghera

Ecco il nuovo presidente dell'Autorità portuale, Fulvio Lino Di Blasio

«Punto di partenza sarà lavorare assieme a tutti i soggetti». Numerose e complesse le partite che lo attendono in laguna. «La città rappresenta quel mix di stratificazioni e complicazioni impegnativo e stimolante». Concessioni e concorso di idee tra i primi temi

«Punto di partenza sarà lavorare assieme a tutti i soggetti». Il passaggio di consegne al porto di Venezia, tra il commissario straordinario Cinzia Zincone e il neo incaricato (venerdì scorso) presidente dell'Autorità portuale Fulvio Lino Di Blasio, è avvenuto stamattina, giovedì 3 giugno. Di Blasio ha chiarito il suo approccio dopo aver ricordato il lavoratore di Porto Marghera morto lunedì, Francesco Muscarà, autotrasportatore della Nuova Clp (Compagnia Lavoratori Portuali di Venezia). «Sul lavoro si costruisce tutto», ha detto. Per anni consulente nel settore delle politiche pubbliche, Di Blasio arriva dalla segreteria generale del porto di Taranto dov'era dal 2017. «Esperienze che mi hanno permesso di entrare nel funzionamento della pubblica amministrazione». È opera sua il piano della logistica 2011, divenuto poi legge. Numerose e complesse le partite che lo attendono in laguna. Ciononostante il presidente definisce lo scenario stimolante. Le grandi navi, il Mose, il porto regolato. E poi gli escavi, il portocollo fanghi e le concessioni ai terminalisti. La strategia di Di Blasio, che si baserà anche sull'ascolto, prevede di affrontare il concorso di idee per la realizzazione di un porto offshore, di cui si attende il bando, e i terminal in gestione alle società.

Il cambio della guardia

«Venezia aveva e ha bisogno di stabilità - ha detto Zincone prima di cedere il testimone -. Ora è arrivato il momento di passare la mano a chi è più giovane e far crescere questa generazione che ha aspettato troppo», ha detto il commissario e provveditore alle opere pubbliche. Il nuovo presidente che ha contribuito alla costituzione della Zona economica speciale ionica interregionale Puglia-Basilicata, potrà mettere a disposizione le conoscenze per tracciare i confini della zona in cui creare condizioni favorevoli per i servizi, affinché costino meno e siano attrattivi. «Ho incontrato Comune e Regione, i dipendenti della struttura (vuole approfondire la conoscenza logistica dell'area portuale), il segretario generale Martino Conticelli e l'ammiraglio della Capitaneria Piero Pellizzari. La situazione del mercato è particolare - spiega Di Blasio - Denota una contrazione dei traffici che unita alla governance ha creato un ulteriore effetto di sospensione: il commissariamento ha impedito di dare una proiezione alle attività portuali, limitando i processi di pianificazione. Venezia ha risentito con traffici ridotti in tutti i settori merceologici. Stiamo valutando azioni per sbloccare le procedure e avanzare con i dossier che necessitano di essere ripresi, in collaborazione con i ministeri delle Infrastrutture Transizione ecologica, con le capitanerie di porto e con il cluster delle imprese. La città deve essere propulsore di cambiamenti in ordine a scelte più sostenibili e rilancio dell’economia».

Crociere

L'elemento anche qui è quello della condivisione con gli enti, il Comune e la Regione che sono: «partners naturali del porto», con cui immaginare di compiere delle scelte e costruire una visione nel medio periodo. «Serve dare una risposta ai concessionari portuali che senza un indirizzo non ottengono le autorizzazioni nei cda delle aziende per fare investimenti». Per Di Blasio va attuata la legge del porto, come fanno le realtà vicine (si riferisce a Trieste). «Penso al piano regolatore e al documento di pianificazione del sistema portuale, ragionando con il Comune e gli stakholders per rilanciare il porto con un approccio innovativo, che coinvolgerà competenze dell'univirsità e delle sturt up che condivideranno il concorso di idee (il cui bando deve ora essere presentato), riconnettendosi anche ai centri logistici dell'entroterra, per dare risposte in termini di interconnessione con le Ferrovie e le strade (e si sta lavorando per migliore la fluidificazione del traffico veicolare del porto affinché non interferisca con il traffico cittadino). Tutto questo non ha senso se le navi non possono arrivare».  

Città turistica

C'è la partita dei dragaggi e del protocollo fanghi, che va sbloccata. «Abbiamo appuntamento la prossima settimana a Roma con il ministero delle Infrastrutture e dell'Ambiente. Sulle crociere, «serve un cambiamento culturale - afferma il presidente - È Roma il luogo degli indirizzi e penso che ci mettiamo a disposizione per lavorare assieme. Sono 3 le questioni coinvolte: il lavoro e gli armatori, le istituzioni e la città, la laguna come organismo delicato. Ritengo importante lavorare sul modello di fruizione turistica della città, nel lockdown a Taranto abbiamo interagito con tutti per ragionare su come evitare un effetto invasione e fruizione non controllata. A Copenaghen - continua - esiste la "visitor economy" ha soppiantato l'economia del turismo: tracciando alternative sostenibili, e lavorando con le compagnie, le associazioni propongono attività legate al territorio, alle manifatture: compatibili con turismo educato. Un modello diverso per innescare un cambiamento culturale». Per il rinnovo della Marittima ci sono sessanta giorni per espletare l'attività amministrativa. «Facciamo il bando per rendere compatibile la città e il porto: non abbiamo opinioni ma un mandato cui ottemperare».

Mose

«Ho visitato il Mose - conclude Di Blasio - il funzionamento e l'impatto sul porto. È necessario lavorare a soluzioni sul tema della regolazione e accesso al porto di Venezia e Chioggia e creare una sincronia. Non siamo noi a decidere sugli escavi, ritengo sia da approfondire il Vittorio Emanuele e valutare la sicurezza e l'impatto di landscape visivo con la città. Di certo la soluzione esprime delle opportunità. Anche qui, non siamo noi a decidere. Abbiamo l'obbligo di ascoltare: non siamo quelli delle posizioni poco elastiche e dogmatiche. Ma ci confrontiamo volentieri con soggetti preparati». Il concorso di idee e l'incontro con le concessionarie i primi passi. «Lavoreremo - dice il presidente del porto di Venezia - a una visione condivisa dello sviluppo portuale e logistico. Venezia rappresenta quel mix di stratificazioni e complicazioni che è un terreno impegnativo che mi stimola molto».
 

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