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Giovedì, 25 Aprile 2024

«Più repliche, masterclass e attività interdisciplinari»: la Biennale si rinnova | VIDEO

Al via il potenziamento delle risorse a sostegno dei settori "Teatro", "Danza" e "Musica": 41 produzioni e coproduzioni, 450 artisti partecipanti e 48 giorni di programmazione che si estendono fino a 3 mesi di attività con le residenze dei giovani artisti di Biennale College

La Biennale di Venezia presenta il programma dei festival di teatro, danza e musica. Un intenso calendario che vede il potenziamento delle risorse a sostegno dei tre settori e si rispecchia nei numeri: 70 novità, tra prime assolute, europee, italiane; 41 produzioni e coproduzioni, di cui molte commissionate; 450 artisti partecipanti, provenienti da 30 Paesi diversi; 48 giorni di programmazione per i Festival di Teatro (15 giugno > 1 luglio), Danza (13 > 29 luglio), Musica (16 > 29 ottobre), che si estendono fino a 3 mesi di attività con le residenze dei giovani artisti di Biennale College. 

I festival portano in città la produzione, la promozione e la documentazione della nuova creatività delle arti dal vivo, che vede quest’anno le nuove opere prodotte per e con la Biennale raggiungere la metà dell’intero programma. «La Biennale - spiega il presidente Roberto Cicutto - ha deciso da quest’anno di aumentare le risorse e il sostegno destinati ai settori Danza, Musica e Teatro e ai rispettivi festival internazionali. Questi festival non sono mai stati concepiti come rassegne per mostrare il meglio delle produzioni, ma come lo sviluppo di un progetto che arricchisca conoscenza e sperimentazione in coerenza con un mandato quadriennale».

Le maggiori risorse consentiranno anche al pubblico di assistere agli spettacoli più agevolmente grazie ad un maggior numero di repliche, masterclass, installazioni e attività interdisciplinari. Soprattutto consentono alla Biennale di affidare commissioni, produrre o coprodurre nuovi spettacoli, colmando in parte (soprattutto nel settore Musica) una falla nell’impegno pubblico rispetto a quanto si fa in altri Paesi.

Il lavoro dei direttori artistici Wayne McGregor (Danza), Lucia Ronchetti (Musica), Stefano Ricci e Gianni Forte (Teatro) ha dimostrato nei primi tre anni del loro mandato le vaste possibilità nel tessere un filo fra maestri del passato, artisti contemporanei e professionisti del prossimo futuro. «In questo modo - aggiunge Cicutto - si dà concretezza a quanto spesso si afferma ma difficilmente si realizza: far crescere donne e uomini all’inizio delle loro carriere, alimentandoli della lezione di chi li ha preceduti con spirito innovatore e di ricerca».

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