Il Natale “tiene” nei negozi di vicinato. Grandi aspettative sui saldi di gennaio, ma l’inflazione preoccupa
Confcommercio Veneto e Unioncamere Veneto presentano i risultati di una ricerca congiunta sulle previsioni di spesa per Natale e sui saldi invernali al via dal 5 gennaio
La crisi dovuta all’aumento dei costi dell’energia e l’inflazione in forte ascesa negli ultimi mesi mettono in difficoltà i veneti che però non rinunciano ai regali di Natale e a occasioni di convivialità, pur stringendo la cinghia. Inoltre, i saldi invernali di fine stagione rappresentano una buona occasione per due persone su tre per fare acquisti, optando soprattutto per beni di prima necessità e utili, in primis abbigliamento e calzature. Questi i risultati più rilevanti del sondaggio promosso da Confcommercio Veneto e Unioncamere Veneto che ha coinvolto un campione di 600 persone equamente distribuite per età, sesso e territorio. La ricerca congiunta ha indagato le previsioni di spesa dei Veneti durante il periodo prenatalizio e natalizio, ormai entrati nel rush finale, e sui saldi in partenza il 5 gennaio.
Al ristorante con meno di 100 euro, si punta al risparmio
Natale significa soprattutto convivialità, avvertita come priorità soprattutto dopo le restrizioni dovute al Covid: andare al ristorante e acquistare regali da mettere sotto l’albero rimangono le attività preferite dai veneti, a ogni età. Si continua a uscire, dunque, ma con più attenzione al portafoglio: il 65% del campione dichiara che non supererà i 100 euro per un pranzo o una cena al ristorante, esattamente come chi trascorrerà una o più serate al cinema/teatro (79%); non è intenzionato a spendere più di 100 euro nemmeno chi farà acquisti straordinari per la casa (68%) o chi comprerà qualcosa per sé stesso (56%). Sono soprattutto i giovani sopra i 26 anni a scegliere i ristoranti (26,3%) mentre la percentuale degli acquisti rivolti ai regali di Natale sale (18,3%) nella fascia d’età 41-60 anni. Un intervistato su due è però disposto a versare tra i 100 e i 500 euro per i regali di Natale, segno di una tradizione molto radicata tra i veneti che così festeggiano la ricorrenza. Le spese restano sostanzialmente uguali a quelle del 2021.
I viaggi delle prossime vacanze
La metà degli intervistati prevede che viaggerà nelle prossime settimane passando in media fuori casa tre/quattro notti e spendendo non più di 500 euro. Il 68,1% del campione, due persone su tre, prevede di spostarsi fuori regione mentre uno su tre andrà all’estero. Per quanto riguarda i pernottamenti, c’è assoluta parità percentuale fra chi sceglierà di dormire in hotel e chi andrà in seconde case oppure da amici e familiari (40%).
Dove fare acquisti: i punti vendita di vicinato reggono la concorrenza
La maggior parte del campione preso in esame (42,3%) dichiara che nel periodo natalizio sosterrà i negozi di vicinato; seguono, a poca distanza, le grandi strutture di vendita (40,4% degli intervistati) e i centri commerciali (14%). Solo il 13,3% comprerà online, segno che cittadini e famiglie sono più attenti non solo alla qualità dei prodotti, ma anche all’importanza del commercio locale, ambito sostenuto anche quest’anno a Natale da Confcommercio con la campagna “Compro sotto casa”. Tra gli articoli preferiti dai veneti in questi giorni prenatalizi spiccano occhiali, orologi e gioielli (69,8%) seguiti a poca distanza da elettrodomestici, telefonia e hi-tech.
La preoccupazione per la crisi e il caro energia
Il sondaggio Confcommercio-Unioncamere evidenzia chiaramente come ad impattare sui consumi natalizi e sui prossimi saldi invernali saranno le spese per l’energia e la corsa dell’inflazione. La percezione dei consumatori, infatti, è che i prezzi siano aumentati del 26,2% e ben l’87,9% del campione crede che questo influenzerà per forza di cose gli acquisti nel periodo natalizio. Il 36,3% degli intervistati ritiene, inoltre, che i costi di gas ed energia elettrica alle stelle saranno la causa principale della riduzione delle proprie spese e consumi nei prossimi mesi.
Saldi invernali: preferiti abbigliamento, calzature e beni utili e di prima necessità
Secondo i veneti gli acquisti sono generalmente in contrazione. Grandi, però, sono le aspettative sui saldi invernali che partiranno il prossimo 5 gennaio. Ben due veneti su tre li considerano come un’ottima occasione per comprare soprattutto beni utili e di prima necessità o quei prodotti che difficilmente acquisterebbero prima, soprattutto nelle fasce d’età più alte. Il 69% del campione ipotizza una spesa fra i 100 e i 500 euro mentre il 24% non supererà i 100 euro. Nel dettaglio: tra le fasce d’età la maggiore disponibilità economica spetta a chi ha più di 26 anni mentre solo il 54,1% dei giovanissimi potrà spendere fra i 100 e i 500 euro. Solo l’8,4% del campione prevede che la spesa sarà maggiore rispetto all’anno scorso. Alla ricerca della migliore occasione i veneti guarderanno, ancora una volta, ad abbigliamento e calzature, prodotti che il 91,1% del campione dichiara di volere acquistare; seguono a distanza i casalinghi (36,7%) e gli elettrodomestici (31,8%). Più in generale, guardando al futuro, metà degli intervistati dichiara di avere i soldi necessari per far fronte ai bisogni primari e per poter occasionalmente affrontare spese non essenziali; ma è allarme per il 6,8% che ha dichiarato di non avere il necessario nemmeno per far fronte ai bisogni primari (cibo, vestiario, riscaldamento), facendo emergere un rischio di allargamento delle povertà.