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La Fenice acquisisce il "prisma verde" di Marghera

Accoglierà laboratori di sartoria, falegnameria e carpenteria metallica, e potrà diventare luogo ideale per sale prove di ogni genere di spettacolo

La Fondazione Teatro La Fenice ha acquisito all’asta il grande "prisma verde", l’edificio nell’area ex Agrimont di Marghera - nota come Città della Musica, in virtù dei diversi progetti di ristrutturazione proposti - che occupa oltre 12 mila metri quadrati alle spalle del Parco scientifico tecnologico.

L’acquisizione è avvenuta nella giornata di oggi, nel contesto dell’asta che si è svolta presso il curatore fallimentare Maurizio Nardon. La Fondazione si è aggiudicata l’asta con un’offerta di 1 milione e 100 mila euro. Per il Teatro veneziano si tratta di un’acquisizione importante, fortemente voluta dal sovrintendente e direttore artistico, Fortunato Ortombina, con il supporto del Comune e del sindaco Luigi Brugnaro, da sempre convinto nelle potenzialità di sviluppo di quest’area come polo produttivo culturale. L’edificio occupa almeno ottomila metri quadrati calpestabili e con le sue caratteristiche strutturali risponde perfettamente alle esigenze dei piani di ampliamento degli spazi teatrali della Fenice.

La struttura accoglierà locali adibiti a laboratori di sartoria, falegnameria e carpenteria metallica, dall’altra, grazie alla sua metratura, potrà diventare luogo ideale per sale prove di ogni genere di spettacolo, «e potrà anche fungere da spazio espositivo per quei materiali artistici "ingombranti", quali scenografie, fondali e in generale materiali scenici, tipici della ‘macchina’ teatrale - ha spiegato Ortombina - infine potrà anche diventare luogo di spettacolo, con rappresentazioni pensate per la specificità di questo affascinante luogo post industriale, proponendo inoltre anche appuntamenti per il giovane pubblico».

«Oggi potremo godere di uno spazio a Marghera dove portare musica, cultura e una delle maggiori eccellenze del territorio riconosciute a livello internazionale - ha commentato Brugnaro - Un’acquisizione che segna l’inizio di un nuovo percorso e che, grazie all’impegno di tanti, darà nuovo slancio ad un’area che per troppo tempo è stata sottovalutata e poco valorizzata».

 

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