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Ecco cosa prevede il protocollo sull'Arsenale approvato in Consiglio comunale

Eliminazione della zona "sine die" che viene ripartita in due: Comune e Marina militare. La parte di proprietà comunale sarà oggetto di concessione alla Biennale

Via libera del Consiglio comunale al Protocollo d'intesa con i ministeri di Difesa e Cultura per il progetto di valorizzazione dell'Arsenale di Venezia.

Il Consiglio comunale nella seduta iniziata ieri mattina e conclusasi dopo 15 ore di dibattito, ha approvato, con 20 voti favorevoli, 3 contrari, 9 non partecipanti al voto e un astenuto, l’Intesa tra il Comune di Venezia, il ministero della Cultura e il ministero della Difesa, per il progetto integrato di razionalizzazione e valorizzazione dell’Arsenale di Venezia. La delibera prevede di sistemare la ripartizione fatta nel 2013 quando il compendio venne suddiviso in tre parti: la prima di proprietà comunale, la seconda del Demanio militare della Marina e la terza la cosiddetta area “sine die”, ovvero quegli immobili divenuti di proprietà del Comune ma che, ancor oggi, continuano ad essere usati a titolo gratuito dalla Marina militare, fino a quando non si troverà una riallocazione delle attività che in quelle strutture vengono svolte. Nell'agosto del 2020, il ministero della Cultura, con un proprio decreto, ha approvato uno stanziamento di 20 milioni di euro per il restauro e la riqualificazione degli edifici “Officine e Comparto del ferro”. Investimento al quale si è unito, nell’ambito del Pnrr alla Biennale di Venezia, un ulteriore stanziamento di 170 milioni dei quali quasi 105 milioni saranno destinati per il recupero dell’area dell’Arsenale in concessione alla Fondazione.

A questo punto si è quindi deciso di comporre un protocollo d’intesa che a seguito dell'approvazione in Consiglio comunale consentirà di dare assetto definitivo al compendio, eliminando la zona ibrida che viene ripartita in due (di superficie sostanzialmente equivalente), e la parte che resterà in proprietà comunale sarà oggetto di concessione alla Biennale. Il ministero della Cultura potrà investire sul compendio per sviluppare attività artistico-culturali permanenti, e, ancor prima, di ristrutturare gli immobili e alcune pertinenze essenziali per il Comune, creando, oltre all'Archivio storico delle arti, anche laboratori e centri di ricerca permanenti, dare un nuovo assetto al transito del trasporto pubblico locale interessando il bacino della “Darsena Arsenal Vecchio” e quello della “Darsena delle Galeazze”. Per i lavori di consolidamento delle rive e delle torri di accesso all’Arsenale, c'è già un pre-accordo con il ministero della Cultura. 

È previsto l'impiego della “Darsena Novissima” per almeno due occasioni all’anno per eventi della durata non superiore ai 15 giorni continuativi oltre ad altri utilizzi “minori” da concordare e così la città avrà diritto di fruire in modo stabile anche dei prestigiosi spazi acquei, consentire il passaggio, a piedi o via mare, dei visitatori alle aree del Sommergibile “Dandolo” e dello Scalo “Motozattera”, al fine di renderli pienamente fruibili nell'ambito delle attività connesse al Museo Navale. Con un emendamento di giunta approvata (30 voti favorevoli, un contrario, due astenuti e un non votante) anche la modifica dell’articolo 8 del protocollo, che ora prevede che l’organo comunale competente si impegna a fornire al Consiglio comunale dei report periodici circa l’andamento degli interventi finanziati dal ministero della Cultura.

Con un altro emendamento viene inoltre garantita la permeabilità dell’area dal ramo della Tana alle tese S40 e S41 per tutti giorni dell’anno. Il Consiglio comunale, contestualmente alla delibera, ha approvato, con 21 voti favorevoli e 10 astenuti, una mozione che impegna il sindaco e la giunta a garantire che il transito delle Galeazze sia in via prioritaria utilizzato ai fini della sicurezza urbana e della salute pubblica, con il passaggio dei mezzi di soccorso e, in caso di nebbia o condizioni meteo avverse, dei trasporti pubblici da e per l’ospedale Civile, a favorire la permeabilità degli spazi, estendendo gli orari di apertura in via sperimentale attraverso le Tese di proprietà comunale e individuando percorsi alternativi per garantire la massima fruizione pubblica delle parti dell’Arsenale di proprietà del Comune di Venezia, rendendo gli spazi esterni agli edifici, i percorsi, i piazzali e le fondamenta aperti alla normale frequentazione dei cittadini.

Le tese in area “sine die”, una volta restaurate dalla Biennale, diventeranno spazi per la promozione del territorio attraverso percorsi culturali e formativi in particolar modo rivolti ai giovani sui temi della sostenibilità, secondo una convenzione che verrà presentata al Consiglio comunale; a proporre un programma di utilizzo - una volta ristrutturate - delle due tese di proprietà comunale attraverso la gestione diretta, in house o in concessione con procedure di pubblica evidenza che valorizzino il compendio; a continuare la ricerca di fondi nazionali ed europei di rigenerazione urbana o complementari al Pnrr che sostengano un ulteriore piano di ristrutturazione e promozione della conoscenza dell’identità marittima dell’Arsenale, affiancando all’offerta del Museo Storico Navale altre aree espositive a testimonianza della gloria e della maestria navale della Serenissima. La Fondazione Muve dovrà infine trovare una collocazione alla “Macchina da Corde” del maestro Renzo Inio, per la cui acquisizione l’Amministrazione comunale nel 1995 ha effettuato un ingente investimento economico.

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