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Un protocollo per il ripascimento "green" delle spiagge venete

È stato presentato lunedì mattina presso il palazzo Grandi Stazioni a Venezia

Uno studio di fattibilità per dare il via a un progetto pilota di ripascimento delle spiagge del litorale veneto. È quello presentato lunedì mattina a Venezia, presso il palazzo Grandi Stazioni, alla presenza degli assessori al Patrimonio e agli enti locali, Francesco Calzavara, all’Ambiente, Gianpaolo Bottacin e al Turismo, Federico Caner, e l'eurodeputata Rosanna Conte. Il progetto coinvolge anche la conferenza dei sindaci del litorale e la Camera di Commercio di Venezia e Rovigo.

La convenzione prevede un approfondimento su erosione delle coste e mutamenti climatici, per trovare delle soluzioni a medio-lungo termine che si possano affiancare al ripascimento meccanico della costa, «che sarà sempre necessario e ineludibile, perché il trasporto dei sedimenti che dovrebbero distribuirsi naturalmente lungo il litorale, negli ultimi anni è diminuito», ha spiegato Bottacin.

Per portare avanti un progetto di tale portata - per ora fermo alla fase necessaria di studio - sarebbe necessario l'investimento di centinaia di milioni di euro, motivo per cui l'eurodeputata Rosanna Conte si è fatta portavoce dell'iniziativa con l'Unione europea, per vagliare la disponibilità eventuale di finanziamenti comunitari. «Questo è il risultato di un lavoro di squadra che mi ha visto impegnata assieme alla Regione e a Unionmare attraverso un confronto a più livelli, - ha commentato Conte - definendo un progetto che modifica le strategie degli ultimi anni e punta invece sulla prevenzione, sulla ricerca e sull'innovazione».

Il percorso, come spiegato nel corso della conferenza stampa, è nato qualche mese fa, a partire dallo studio delle iniziative portate avanti negli altri Paesi europei per porre un freno all'erosione delle coste. L'interesse è ricaduto, in particolare, «sulle buone pratiche effettuate in Olanda - ha concluso Conte -. Si tratta di un 'pilota' che guarda alla salvaguardia del nostro litorale, ma anche della nostra economia, soprattutto per le nuove generazioni».

«Il continuo aumento del ripetersi dei fenomeni erosivi nonché la magnitudo dei danni che essi stanno procurando al litorale, - ha osservato l'assessore Calzavara -  evidenziano ancora di più come necessiti un approccio sempre più integrato di interventi e di natura strutturale, per il quale non sono più sufficienti quelli sinora adottati dalle singole amministrazioni. Occorre - ha aggiunto - una progettualità forte che aiuti a risolvere, in un’ottica di medio periodo, il problema garantendo al litorale condizioni di stabilità, condizioni che consentano una programmazione delle attività turistiche, economiche e produttive di tutti i territori interessati e da parte delle varie categorie di stakeholder coinvolte».

Caner ha quindi sottolineato come il protocollo d'intesa sia «un esempio di buona progettualità, condotta in modo trasversale e orientata ad un obiettivo comune. Con i suoi 72 milioni di presenze, di cui 25 milioni solo per il settore balneare e i 18 miliardi di fatturato, il turismo rappresenta la prima voce del bilancio regionale, nello specifico il turismo balneare accoglie la domanda più alta. La costa veneta si conferma come uno dei territori più dinamici nell’ambito dell’offerta turistica: per garantire al litorale condizioni di stabilità tali da consentire una programmazione delle attività turistiche, economiche e produttive di tutti i territori interessati e degli stakeholder coinvolti, è necessaria una visione di ampio respiro e nel lungo periodo».

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