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Sicurezza social e cyberbullismo, Masciopinto: «Educazione alla legalità in generale»

Il questore: «Oltre a fare controllo del territorio e sicurezza, lavoriamo per evitare il disagio sociale». Altre auto in sosta danneggiate a Mestre: «Fenomeni diffusi. Rispondiamo anche con queste iniziative per i giovani»

«Parliamo ai giovani per spiegargli quanto può essere rischioso e pericoloso un uso scorretto dei social. Cerchiamo, oltre a fare controllo del territorio e sicurezza, di lavorare per evitare il disagio sociale. E avviare un processo formativo e di educazione alla legalità in generale». Si è fotografato con i ragazzi e poi li ha incontrati all'interno del gigantesco truck della polizia di Stato. Così il questore di Venezia, Maurizio Masciopinto, venerdì mattina ha partecipato alla nona edizione dell'evento “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante della Polizia di Stato sui temi dei social network e del cyberbullismo. L'iniziativa è arrivata a Mestre, dopo l'incontro degli operatori della Polizia Postale con oltre 2 milioni e mezzo di studenti, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 18.500 Istituti scolastici.

Un tour di 73 tappe sul territorio nazionale, un progetto di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della rete per i minori, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione nell’ambito del piano Generazioni Connesse. L’obiettivo dell’iniziativa, infatti, è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti attraverso il diario di bordo https://www.facebook.com/unavitadasocial/ potranno lanciare il loro messaggio positivo contro il cyberbullismo.

«Ai fatti legati a fenomeni di disagio diffuso più che alla criminalità - ha continuato il questore Mascipinto, soffermandosi sugli ultimi episodi di auto in sosta danneggiate, questa volta non in via Piave ma verso il Candiani e nei pressi del quartiere Altobello - noi, ad esempio, rispondiamo facendo iniziative come quella di stamattina. Facciamo entrare gli studenti in un piccolo mondo fatto dei nostri poliziotti sulle moto, sulle macchine. Loro entrano in relazione con una polizia che condivide gli obiettivi, per far maturare all'interno di questi giovani il concetto che la polizia svolge un servizio per la comunità. La sicurezza è un puzzle in cui tutti devono fare la loro parte».

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