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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il Comune di Venezia cede alla Pinault la propria quota di Palazzo Grassi

Operazione da 11 milioni di euro, nel cda restano due rappresentanti del Comune. L'assessore Zuin ha assicurato che non cambierà la funzione museale. Programmato un restauro nel 2021

La Pinault Collection acquisisce dal Comune di Venezia il 20% delle quote della Palazzo Grassi s.p.a., per 11 milioni di euro, diventandone socio unico: è il succo dell'accordo illustrato stamattina dall'assessore alle Società partecipate, Michele Zuin, e dall'amministratore delegato di Palazzo Grassi, Bruno Racine. L'operazione viene effettuata perché questa partecipazione, detenuta dal Comune attraverso Cmv (quella del casinò), era in contrasto con le norme nazionali sulle società partecipate, per il fatto che non gestisce servizi pubblici. L'accordo prevede anche il mantenimento della presenza di due rappresentanti del Comune nel consiglio di amministrazione. Gli 11 milioni che Cmv incasserà serviranno a saldare parte dei debiti accumulati negli anni.

Restauro in vista

La società Palazzo Grassi gestisce il noto complesso immobiliare sul Canal Grande, che è sede espositiva museale: su questo punto l'assessore Zuin ha assicurato che «non è in discussione la destinazione d’uso» del palazzo, spiegando inoltre che «si tratta di un’operazione importante, che dà continuità e rafforza la collaborazione con Pinault Collection». La società ha poi annunciato che sta per investire oltre due milioni di euro per il restauro e il rinnovo dell'edificio, apportando migliorie per la conservazione delle opere: i lavori sono programmati da aprile ad agosto 2021, periodo nel quale Palazzo Grassi sarà chiuso al pubblico.

«Investimento per la cultura»

Zuin ha ringraziato la Pinault Collection perché «proprio in questo momento così difficile c'è chi investe sulla cultura e sul futuro di Venezia», ricordando che «in questi anni è stata un partner fondamentale per l’offerta culturale» e ha fatto anche «un grande lavoro su Punta della Dogana, restaurandone gli spazi e dando alla città uno spazio espositivo ineguagliabile». Per Racine, si tratta di una «partnership culturale molto significativa: in questi ultimi 15 anni l’attività di Palazzo Grassi e di Punta della Dogana è stata intensa e in crescita: dal 2005 abbiamo realizzato 27 mostre, accolto 3 milioni di visitatori, programmato 600 eventi nel Teatrino di Palazzo Grassi, e abbiamo previsto oltre 40 giorni di gratuità all’anno per i residenti della città metropolitana». François Pinault ha commentato: «Per me è un rinnovo delle promesse con la città di Venezia, un nuovo slancio nella proficua avventura che condividiamo da quindici anni».

Critiche

L'operazione ha ricevuto le critiche del consigliere di opposizione Giovanni Andrea Martini: «La politica culturale dell'amministrazione comunale si riduce, un'ennesima volta, ad un'operazione finanziaria. Una riprova che l'amministrazione punta ad una “privatizzazione” della gestione della cultura a Venezia, annullando progressivamente il ruolo e la funzione dell'ente pubblico. L'altro aspetto preoccupante è che si annuncia la cessione e poi si afferma che sarà il Consiglio comunale a decidere. È una specie di presa in giro».

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