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«Più tranquillo, più romantico ma è sempre il Redentore», uno sguardo sulla festa più amata dai veneziani

Le opinioni di veneziani e turisti per questa edizione particolare ma non meno sentita del Redentore

Anche quest'anno, la terza domenica di luglio, Venezia torna a ricordare la liberazione dalla peste con quella che per i veneziani è la festa più sentita tra tutte: il Redentore. Non è stato il solito Redentore, quello del 2020; la città, infatti, ha dovuto rinunciare all'attrazione principale della sua festa: i fuochi d'artificio sull'acqua che a mezzanotte hanno sempre incantato migliaia di spettatori sulle rive o sulle barche in bacino. Niente fuochi, poche tavolate in fondamenta, molti meno turisti e nessuna barca in bacino.

Il redentore 2020 assume, così, un'atmosfera più raccolta, più intima e a tratti plumbea con un cielo coperto che aiuta a rendere il tutto ancora più suggestivo. Non mancano gruppi di turisti da tutto il mondo, persone venute dalla terraferma per il tradizionale appuntamento lagunare e gli stessi veneziani che non rinunciano alla loro festa anche se diversa da quella che hanno sempre vissuto. La paura del virus lascia spazio alla bellezza di una Venezia addobbata a festa che vuole continuare a portare avanti le sue tradizioni, a divertirsi e a esprimere la sua essenza soprattutto in un giorno come questo. 

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