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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cercano un sacerdote con un bando. «Alloggio gratuito, 14 mensilità e proventi dai sacramenti»

Tradizione da 500 anni per la Comunità dei Greci Ortodossi di Venezia, la più antica della diaspora ellenica. Il presidente Demetre Zafiropoulos: «Obbiettivo è il mantenimento del culto. Per Statuto garantiamo un cappellano e ora il posto è vacante»

La Comunità dei Greci Ortodossi di Venezia cerca un sacerdote per occupare il posto di cappellano della Chiesa di San Giorgio dei Greci a Castello e pubblica un bando. "Gli eventuali candidati che soddisfino i seguenti requisiti potranno presentare le loro candidature", si legge.

Per ricoprire l'incarico occorre: essere cittadini greci o di origine greca, conoscitori esperti della lingua greca, esperti nella musica sacra (canto bizantino) e possibilmente con una bella voce. Non aver superato il 45esimo anno di età, aver ricevuto l'ordinazione da un vescovo della Chiesa ortodossa orientale di Cristo con certificato di regolarità del vescovo ordinante. Essere devoti, decorosi e dediti ai tradizionali doveri ortodossi greci. Non aver riportato alcuna condanna, intendere in maniera sufficiente la lingua italiana e godere di buona salute. La Comunità mette a disposizione del proprio parroco: un alloggio gratuito, uno stipendio annuo di 14 mensilità con una retribuzione mensile netta commisurata alla sua posizione più i proventi dei sacramenti eseguiti nella Chiesa di San Giorgio dei Greci.

«Per la nostra Comunità, la ricerca pubblica di un sacerdote attraverso una raccolta di candidature è una pratica del tutto normale che si ripete da 500 anni - afferma il presidente della Comunità dei Greci Ortodossi di Venezia, Demetre Zafiropoulos -. La nostra è la più antica e gloriosa Comunità della diaspora ellenica che è stata fondata a Venezia il 28 Novembre 1498, inizialmente denominata “Scuola della Nazion Greca di San Nicola”, dai greci che hanno raggiunto Venezia in seguito o poco prima della caduta di Costantinopoli nel 1453. Loro primarie necessità erano: il mantenimento della loro religione, il culto greco ortodosso orientale, il seppellimento dei loro morti e l’aiuto economico ai confratelli poveri. Acquistarono il terreno e costruirono la bellissima Chiesa di San Giorgio dei Greci proprio dove si trova tutt’oggi (Castello in Calle della Madonna) - continua Zafiropoulos - Fin dal sedicesimo secolo il Consiglio direttivo della Comunità, detto consulta, reclutava i sacerdoti, sacrestani e cantori, attraverso una scelta che veniva approvata dall’Assemblea generale, detta Capitolo».

La Comunità è diventata ricchissima e molto importante, tanto da eleggere qui per secoli tramite il suo Capitolo gli arcivescovi di Filadelfia (città dell’Asia Minore). Secondo la storia, il primo arcivescovo di Filadelfia, il teologo Gabriele Seviros che risiedeva a Venezia, è stato nel 1577 il sacerdote della Comunità dei Greci Ortodossi, entrata poi in decadenza con l’ingresso di Napoleone in laguna nel 1797 e la requisizione del suo patrimonio dalla Zecca di Venezia. Nonostante questo è riuscita a mantenere un buon numero di immobili, circa 63 tra case, alberghi, ristoranti e negozi, la Chiesa di San Giorgio e un patrimonio di icone, manoscritti, documenti, libri e soprattutto il suo ingente e completo Archivio dal 1498 in poi.

Nel 1948, con atto notarile del 1953, la Comunità ha deciso, in base a un accordo tra gli Stati italiano e greco, di donare tutte le sue proprietà alla Grecia per la creazione a Venezia dell’unico Istituto di ricerca greco all’estero, l’Istituto di studi bizantini e post-bizantini. Quindi la Comunità si è spogliata di tutto anche della Chiesa di San Giorgio, una chiesa privata. Questo atto di donazione è avvenuto in base a delle delle condizioni, una delle quali è l’integrazione, da parte dell’Istituto ellenico, delle entrate della Comunità con quanto necessario per il mantenimento a Venezia del culto greco ortodosso orientale. Questo ha portato la Comunità ad avere come sacerdoti dipendenti stipendiati. Il bando, obbligo statutario della Comunità, ha lo scopo di coprire il posto di sacerdote, che ora a Venezia è rimasto vacante dopo il ritorno in Grecia del precedente cappellano. «La scelta del nostro futuro sacerdote avverrà con la guida del metropolita dell’Arcidiocesi ortodossa d’Italia, sua eminenza Polikarpos, che è stato nostro sacerdote dal 1991 al 2007, di cui la Comunità va orgogliosa e con cui i rapporti sono di stretta fratellanza, di grande rispetto e di riconoscimento di dipendenza spirituale religiosa», conclude Zafiropoulos.

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