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Ripartono asili nido e scuole dell'infanzia 0-6

Dal primo settembre. Stesso rapporto educatore-bambini antecedente l’epidemia. No mascherine ai piccoli, sì agli educatori. Attività anche all’aperto riconvertendo tutti gli spazi disponibili

Ripartire in sicurezza con nidi e scuole d'infanzia per la fascia di età 0-6: un'esigenza per le famiglie al rientro dalle ferie e con la ripresa delle attività lavorative. La Regione ripropone i protocolli già validi per l'anno scolastico precedente, in base all'ordinanza del 13 agosto del presidente del Veneto Luca Zaia. L’apertura dei servizi educativi è fissata per il primo settembre 2020, come da calendario scolastico regionale approvato dalla giunta a fine luglio.

Le mascherine e la temperatura

Stesso rapporto educatore-bambini antecedente l’epidemia sanitaria: per i nidi 1 educatore ogni 8 bambini sopra i 12 mesi, mentre il rapporto per le scuole dell’infanzia rimane invariato 1 a 29. «Questo per garantire la sostenibilità del servizio da parte dei gestori e assicurare l’iscrizione al prossimo anno educativo a tutti i bambini», spiega l'assessore Manuela Lanzarin. Non è previsto l’utilizzo delle mascherine: i bambini non dovranno usarle. Gli educatori, invece, dovranno usare le protezioni per poter mantenere un contatto ravvicinato soprattutto con i più piccoli. Obbligatoria la misurazione quotidiana della temperatura corporea a tutti i minori, al personale all’ingresso, e a chiunque debba entrare nella struttura.

Patto con le famiglie

Se le condizioni atmosferiche lo consentiranno l’esperienza educativa potrà svolgersi anche all’aperto per mantenere i gruppi separati. Tutti gli spazi comunque disponibili (sezioni, antisezioni, saloni, atri, laboratori, ecc.) potranno essere riconvertiti in luoghi distinti e separati per accogliere stabilmente gruppi di relazione e gioco stabili e distinti, per evitare la promiscuità tra gruppi diversi, e rendere possibile un tracciamento più veloce ed efficace in caso di positività al Coronavirus. Viene mantenuta la fascia oraria della pre-accoglienza e il prolungamento dell’orario del servizio per supportare i genitori lavoratori, così come il momento del pranzo e quello del riposo pomeridiano con una attenzione maggiore verso l’igienizzazione degli ambienti, delle superfici e dei materiali. «Fondamentale sarà la cooperazione e l’alleanza tra enti gestori e famiglie - conclude l’assessore regionale -, chiamate a sottoscrivere un patto di corresponsabilità al fine di concordare, responsabilmente, modelli di comportamento che possano contenere il rischio di diffusione di Covid». La gestione di casi sospetti o confermati di Covid, nel contesto dei servizi educativi per l’infanzia, sarà indicata nel documento redatto a cura dell’Istituto superiore di Sanità, che è in fase di completamento.

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