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Al via "Ristoranti contro la fame": ecco i locali che aderiscono

Sono due i ristoranti impegnati nella campagna promossa dalla organizzazione umanitaria internazionale Azione contro la Fame

Ci sono anche l'NH Laguna palace e Fratelli La Bufala di Venezia tra gli oltre 100 ristoranti che hanno aderito alla settimanedizione di "Ristoranti contro la fame", che prende via oggi in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione, con la consueta regia di Azione contro la Fame.

Il progetto, in questi anni, ha trovato ospitalità in oltre 700 attività della ristorazione italiana e ha raggiunto, complessivamente, oltre 500mila persone. Nel corso di questa edizione, che rientra nell’ambito dell’iniziativa di sensibilizzazione “Mai più Fame”, i clienti, all’interno dei ristoranti, potranno donare, fino al 31 dicembre, due euro con l’acquisto di un “piatto solidale”, 50 centesimi scegliendo una “pizza solidale” e altrettanti consumando una bottiglia d’acqua. A proposito di acqua: “Ristoranti contro la Fame” collaborerà con Valverde, che donerà un quantitativo gratuito ai ristoranti aderenti per favorire l’attività di raccolta fondi.

Sarà l’occasione per tornare a godere del piacere di un pranzo o di una cena in totale sicurezza, contribuendo all’impegno per liberare il mondo dalla fame. Secondo il rapporto pubblicato dalla FAO (The State of Food Security and Nutrition), del resto, sono 811 milioni le persone che ne soffrono a causa di guerre, cambiamenti climatici e disuguaglianze. Il progetto promosso in Italia, “Dall’emergenza all’autonomia”, consiste in una attività “pilota” che, in un momento di emergenza economica e sociale, mira a contrastare l’insicurezza alimentare nel nostro Paese. L’intervento, nella sua prima fase, coinvolgerà 50 famiglie vulnerabili della periferia di Milano, per un totale di 250 persone, già nel 2022. L’obiettivo dell’organizzazione è quello di estendere l’iniziativa anche in altri territori. D’altra parte, anche in Italia, pur con forme diverse, molte persone vivono una condizione di insicurezza alimentare (5,6 milioni nel in povertà assoluta, Istat).

Tre i cardini del progetto: un contributo alla spesa settimanale, per fornire un supporto nutrizionale immediato; la promozione di una educazione alimentare allo scopo di favorire tra i beneficiari l’adozione di una dieta sana ed equilibrata; la formazione per migliorare le capacità personali, sociali e professionali utili per favorire l’autonomia e, così, la sicurezza alimentare a lungo termine. Il programma riserverà una particolare attenzione alle famiglie con due o più figli (soprattutto con bambini con età inferiore ai 5 anni), con donne in gravidanza o neomamme, con genitori disoccupati o impegnati in lavori occasionali.

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