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Catena di trasmissione ko dopo 100mila chilometri, decine gli automobilisti "beffati"

Si tratta di un problema ravvisato da decine di persone in automobili della stessa casa, che montano lo stesso motore. In molti si sono rivolti ad Adico per essere risarciti

Con un solo caso, si può parlare di eccezione. Con due casi, l’eccezione diventa dubbio. Arrivati a dieci casi, il dubbio diventa certezza.  Ebbene, sono proprio dieci, tutti concentrati negli ultimi mesi, i casi di automobilisti che si sono rivolti all’Adico per denunciare un gravissimo vizio in alcune automobili della stessa casa automobilistica, tutte con lo stesso motore. Tutti i soci che si sono affidati all'associazione hanno rilevato che le auto una volta superati i 100mila chilometri subiscono il danneggiamento se non addirittura la rottura della catena di distribuzione. Un vero e proprio danno che, quando l’auto non è in garanzia, può costare ai diretti interessati o 3.500 euro per sistemare la cinghia o una somma doppia per cambiare il motore.

Da tutta Italia

Le persone che si sono rivolte all’Adico sono quindici, provenienti da ogni parte d’Italia, dalla Sicilia alla Lombardia, dal Veneto al Piemonte. Tutti, naturalmente, hanno acquistato l’auto usata oppure hanno riscontrato il problema dopo i due anni di garanzia. Tramite l’ufficio legale dell’associazione ha intimato alla casa automobilistica ad accordarsi con i propri clienti per affrontare la spesa necessaria ad aggiustare la vettura. E, allo stato attuale, la casa automobilistica ha valutato alcune situazioni riconoscendo un contributo per la manodopera. Per altri nostri soci sta invece indugiando.

"Motore difettoso, è un dato di fatto"

Un comportamento che stizzisce Carlo Garofolini  il quale punta il dito: "È ormai un dato di fatto che quel tipo di motore sia difettoso - protesta il presidente dell’Adico - Avessimo avuto uno o due casi, potremmo anche accettare un contributo alla manodopera. Ma abbiamo quindici casi, e chissà quanti ce ne sono nel resto dell’Italia. La casa automobilistica dovrebbe richiamare indietro quelle vetture e sostituirle o comunque intervenire pagando l’intero intervento a tutti gli automobilisti che hanno riscontrato questo problema anche se le auto sono fuori garanzia. Da un colosso ci attendiamo un riscontro positivo, soprattutto in un periodo come questo in cui la fiducia dei cittadini nei confronti dei concessionari è ai minimi storici. Chiediamo che venga aperto un confronto con la nostra associazione".

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