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Manca poco ai saldi in Veneto

Si parte sabato 2 luglio. Rispetto agli altri anni gran parte dei negozi ha meno giacenze a seguito degli eventi legati alla pandemia, che potrà corrispondere anche a sconti con percentuali meno eclatanti

Torna puntuale il periodo di saldi estivi, che quest'anno saranno diversi. Innanzitutto si comincerà sabato 2 luglio 2022 in tutte le regioni, che partiranno lo stesso giorno, ad eccezione della Sicilia che anticipa a venerdì 1° luglio. Ma la vera diversità, rispetto agli altri anni, è che gran parte dei negozi ha meno giacenze a seguito degli eventi legati alla pandemia, meno merce, che potrà corrispondere anche a saldi con percentuali meno eclatanti.

Secondo un sondaggio di Confesercenti Veneto su un campione di circa duecento consumatori,  il 60% è in attesa dei prossimi saldi estivi per acquistare articoli ai quali sta pensando da tempo. Si tratta in prevalenza di donne e giovanissimi (meno di 24 anni); oltre la metà di coloro che faranno acquisti si recherà presso i negozi di fiducia, ma (soprattutto nella fascia più giovane) in costante aumento il ricorso all’acquisto on line. In crescita comunque, la presenza sui social, instagram, facebook e whatsapp, da parte dei negozi fisici per presentare il meglio della propria merce e attirare i clienti nel proprio punto vendita.

Prevale una certa cautela in termini di spese previste. Se infatti per il 62% dei consumatori il budget di spesa sarà pari a quello del 2021, per circail 25% del campione sarà inferiore e solo il 14% prevede di spendere una cifra superiore. La quasi totalità di coloro che hanno acquistato a saldo in passato, giudica positivamente la qualità (91,5%) dei prodotti posti in vendita dai negozi ed il 75% dei consumatori è soddisfatto della “varietà” dei prodotti posti in vendita a saldo.

«Rispetto alle giacenze, notiamo che prima la pandemia e poi il conflitto russo-ucraino, hanno ridotto gli ordini e, di conseguenza, anche le rimanenze.  - ha commentato Cristina Giussani, presidente di Confesercenti Veneto - Cui si aggiungono i costi di gestione, schizzati alle stelle, da qui la scelta di produrre sul consumato da parte delle industrie col risultato che, nei negozi, si registrano oggi scaffali meno forniti rispetto ai saldi del 2021 e, soprattutto, a quelli del 2020 che non pativano gli effetti né del Covid né della guerra. L'invito è quello di diffidare di sconti troppo alti, ma di approfittare di questa occasione che permette di acquistare a prezzi convenienti. Nei prossimi mesi infatti, gli aumenti dei costi fissi per energia, illuminazione, aria condizionata, saracinesche e gas finiranno infatti per tradursi inevitabilmente in un aumento dei prezzi».

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